I Monologhi di Sana – Rubrica
Apro gli occhi in piena luce,
sorrido.
Stamattina mi sono svegliata contenta.
È leggerezza d’animo
quella che sento.
La luce del giorno è piacevolmente dorata
e io ho ricomposto di nuovo tutti i miei sogni.
Candidi sorrisi si schiudono nella testa ancora confusa.
Lieve.
È tutto ciò che riesco a percepire.
È una sensazione che carezza come i raggi del sole
quando scaldano piacevolmente nelle giornate d’inverno.
Tepore, ecco la parola.
Era una vita, che non ricordavo un risveglio così
e mi chiedo se tutti questi maledetti pezzi stiano finalmente trovando un loro senso.
Fisso il cielo, quel triangolo di azzurro che si scorge appena tra i tetti,
sorrido tra me e le cose mi appaiono per quelle che sono,
ripulite dall’alone che le rendeva misteriose e spaventose.
Mi stupisco.
Nessuna passione violenta,
nessuna rabbia, disperazione,
niente follia.
Solo calma e sorrisi.
Ho un’anima piena di sole
che rischiara gli orizzonti
di un’esistenza che continua a scorrere.
Mi soffermo a pensare,
alla differenza
alla distanza
ai cambiamenti.
Nessuno a cui affidarsi,
nessuno bisogno di nascondersi;
solo un piccolo appoggio
che mi aiuta a stare in equilibrio
sulle mie gambe.
Ed era esattamente questo, quello di cui avevo bisogno.
Solo che ancora non lo sapevo.
Mi piace, questa sensazione.
Mi piace, questo modo di guardare le cose.
In cui non sono specchio di nessuno,
se non di me stessa.
Mi siedo.
Calma profonda, nessuna paura
e quel piccolo pezzo di cielo ammiccante
che mi ricorda che non esistono
orizzonti troppo lontani
per essere
raggiunti.