PC
TESTATO SU
PC
Genere: Piattaforma, Puzzle
Sviluppatore: Infinite Monkeys Entertainment
Produttore: Infinite Monkeys Entertainment
Distributore: Digital Delivery
Lingua: Inglese
Giocatori: 1
Data di uscita: 17/04/2014
Idea fresca Poco longevo
Difficoltà giusta Assenza di trama
Ottima colonna sonora
Il primo prototipo per Life Goes On nasce durante la Global Game Jam del 2012. Il tema dell’edizione era Ouroboros, o in italiano, Uroboro, facente riferimento al simbolo che rappresenta un serpente che si morde la coda. Espressione di ciclicità: vita, morte e rinnovamento. Proprio il dover cercare un legame con quel tema ha spinto i game designer verso una soluzione tanto crudele quanto efficace, ovvero utilizzare i cadaveri di cavalieri per risolvere puzzle.
Mors tua vita meaCondottieri senza macchia, rappresentati con le fattezze di cavalieri crociati piuttosto anonimi, si lasciano sacrificare per il bene comune, una coppa d’oro assimilabile al Santo Graal. L’unica caratteristica che cerca di definirli è il proprio nome, infatti ogni cavaliere ne ha uno, probabilmente anche una storia, ma non ci è dato saperla. Il gioco si presenta subito in tutta la sua immediatezza senza il minimo accenno di trama, mettendoci di fronte a degli enigmi da risolvere uccidendo, nell’ambiente circostante, i prodi cavalieri. Anche i controlli sono elementari e diretti: frecce direzionali e barra spaziatrice per saltare o generare un nuovo cavaliere.
Un fossato troppo ampio, riempito di aguzzi spuntoni, appare impossibile da saltare? Nessun problema, basta utilizzare il corpo di un personaggio come appoggio per saltare dall’altra parte. Se le vie ci sembrano precluse c’è sicuramente da qualche parte un bottone o un marchingegno da attivare buttandocisi a peso, beh, morto! Non manca l’ironia che riesce ad andare perfettamente a braccetto con il cinismo. Quella del sacrificare diversi eroi per permettere ad uno solo di raggiungere la coppa è in fin dei conti l’unica meccanica chiave con cui si avrà a che fare, in un crescendo di difficoltà che non vi metterà mai eccessivamente alle strette, ma stimolerà il vostro ragionamento regalando una piacevole esperienza. Starà al giocatore capire il modo più utile di sacrificare il personaggio che si controlla, e in questo non mancherà varietà. La durata del titolo non è delle più longeve, probabilmente vi basteranno poco più di due ore per completare i 50 livelli al momento offerti, ma la possibilità di rigiocarli cercando di farlo nel minor tempo possibile, e con il minor numero di cavalieri sacrificati, potrebbe farvi ritornare sui vostri passi per cercare una soluzione alternativa al problema.
L’aspetto grafico si mantiene nella media per un puzzle platform, non eccelle per caratterizzazione, ma i livelli sono ben strutturati e si denota cura. Il sonoro, ad opera di Kevin Greenlee, è invece più caratteristico e accompagna molto bene le fasi di gioco, contribuendo a creare un’atmosfera che vale la pena di esplorare anche con l’udito. Infinite Monkeys prende un’idea, se così possiamo definirla, nuova, e pur non rivoluzionando nulla offre sicuramente un titolo che può piacere ad appassionati del genere e non. Se gli sviluppatori prenderanno in considerazione di espandere il titolo con nuovi contenuti, o dando la possibilità agli utenti di crearne di unici, si incarnerebbe al meglio l’idea di fondo che la vita va avanti, e la vitalità stessa del titolo andrebbe oltre quella concepita.
IN CONCLUSIONESacrificare cavalieri per risolvere puzzle è qualcosa che non si vede tutti i giorni, e qui va dato atto ad Infinite Monkeys di aver trovato un'idea fresca nel panorama dei puzzle platform in cui la morte è vista sempre come qualcosa di negativo che pone fine all'esperienza di gioco. Da una parte però l'assenza di una storia, o di elementi di contorno che spezzino l'esercizio di pure meccaniche, pesa un po' nella valutazione finale. ZVOTO 7.5