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Limiti e vantaggi nel leggere i classici

Creato il 28 maggio 2014 da Marcodallavalle

Limiti e vantaggi nel leggere i classici
Nonostante le continue letture, rimangono sempre dei classici da scoprire. E' Charles Dickens che occupa il mio tempo in questi giorni. La maggior parte dei suoi tomi è alquanto voluminosa, nulla da spartire con il minuto "Canto di Natale". Eppure si rimane disarmati di fronte a una scrittura meravigliosa come la sua. Le sfumature che sa creare sono incredibili e la modernità, quanto il ritmo, nulla hanno da invidiare ai contemporanei. Così anche i lettori meno pazienti possono addentrarsi nelle opere dickensiane senza il timore della noia. Una sola difficoltà: nonostante le splendide pagine, arrivati verso la metà del libro, viene la voglia di spostare l'attenzione su altro, per poi tornare. O forse è solo una mia esigenza? E' che seicentocinquanta pagine meravigliose rimangono seicentocinquanta pagine. Nelle mie vene di lettore serve iniettare sostanze letterarie di diverso tipo per poter provare quel miscuglio di sensazioni che amo tanto, per poi tornare nel mondo "reale" di Dickens. "Grandi speranze mi sta portando grandi soddisfazioni. E tra un libro alternativo e l'altro già sto scegliendo quale sarà il prossimo che leggerò del grande Scrittore.

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