In Emilia Romagna è stata prorogata al 31 gennaio 2015 la diretta applicazione delle norme regionali sull’obbligo di installazione di linee vita e dispositivi di ancoraggio sulle coperture e sulle pareti continue a specchio degli edifici. La proroga del termine di diretta applicazione di queste stringenti (e necessarie) norme in materia di sicurezza sul lavoro è stata cagionata dalla legge regionale finanziaria n. 17 del 18 luglio 2014.
Nella fattispecie, l’art. 47 del provvedimento regionale afferma testualmente che “Il termine a partire dal quale trovano diretta applicazione i requisiti obbligatori previsti dalla deliberazione dell’Assemblea legislativa 17 dicembre 2013, n. 149 è prorogato al 31 gennaio 2015. Resta salva l’applicazione delle prescrizioni dirette ad eliminare i pericoli di caduta dall’alto di persone e cose, di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81”. Tali requisiti appartengono appunto all’atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall’alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, un fondamentale provvedimento regionale che conferisce piena applicazione all’ultima generazione di norme sulla sicurezza del lavoro nel nostro paese.
Le cadute dall’alto sono una delle cause principali di “morte bianca”: implementare nuove e più stringenti norme in materia è una necessità indifferibile. In proposito leggi, su Ediliziaurbanistica.it, l’articolo Sicurezza sul lavoro: le cadute dall’alto sono la prima causa di morte all’interno del quale si prendono in considerazione i dati emessi dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering.
L’obiettivo è quello di ridurre il rischio di infortuni derivanti da cadute dall’alto durante i lavori di manutenzione ed esecuzione di interventi di varia natura: circa un mese fa avevamo riportato la notizia dell’attivazione dell’obbligo in materia di linee vita a partire dal 15 luglio. Evidentemente problemi applicativi e di adattamento hanno suggerito l’opzione del rinvio: ci sono pertanto 6 mesi per le imprese al fine di mettersi in regola con la nuova disciplina.
L’atto di indirizzo della Regione Emilia-Romagna si applicherà sia agli edifici pubblici che a quelli privati in caso di nuove costruzioni: lo strumento in questione introdurrà (è necessario ora usare il tempo futuro) l’obbligo d’installazione dei dispositivi permanenti di ancoraggio, sulle coperture e sulle ampie e continue pareti a specchio degli edifici con lo scopo di ridurre i rischi d’infortunio in occasione di accesso, transito, esecuzione di lavori futuri.
Ecco a quali tipologie di interventi sarà applicato il provvedimento a partire dal 31 gennaio 2015:
1. Tutti gli interventi di nuova costruzione.
2. Gli interventi riguardanti l’involucro esterno (pareti esterne perimetrali e/o coperture) di edifici esistenti assoggettati a regime abilitativo disciplinato dalla legge sulla semplificazione della disciplina edilizia regionale (legge regionale Emilia-Romagna n. 15/2013).
3. Gli interventi riguardanti l’involucro esterno (pareti esterne e coperture) di edifici esistenti non assoggettati a titolo abilitativo ma ad obbligo di comunicazione con Notifica Preliminare ai sensi dell’art. 99 del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (d.lgs. 81/2008).