inaugurazione giovedì 29 marzo ore 17.30
periodo espositivo 29 marzo - 29 luglio 2012Casa dell'Architettura, livello -1, piazza Manfredo Fanti 47, Roma-1 art gallery è il nuovo spazio espositivo della Casa dell'Architettura dedicato all'arte, la grafica e il design.Situata al livello -1 dell'Acquario Romano, uno degli edificio di pregio della Capitale, sede dell'Ordine degli Architetti di Roma, la nuova galleria underground proporrà ciclicamente interventi site specific affidati ai nomi più rappresentativi della Street Art.Ad ogni artista sarà chiesto di realizzare una "stanza", sotto forma di dipinto murario (volta inclusa) o installazione. Ogni nuova stanza partirà dallo stato di fatto della precedente. Questo metterà gli artisti in relazione, facendoli interagire non solo con il luogo e lo spazio, ma anche con il tempo. Ogni intervento resterà in mostra per non più di quattro mesi. Questo garantirà un minimo di tre interventi per anno.Le "stanze" potranno a loro volta ospitare dj set (ogni ultimo venerdì del mese), performance, incontri e dibattiti dedicati all'arte contemporanea. La galleria potrà utilizzerà il giardino per i vernissage e l'adiacente aula multimediale.Inaugura il nuovo spazio Lucamaleonte con un progetto dal titolo:Cabinet of Natural History by Lucamaleonte.La direzione artistica della galleria è affidata a Giorgio de Finis (filmmaker, antropologo, già event manager della Festa dell'Architettura di Roma e direttore del Dipartimento di videocomunicazione dell'Acquario Romano, attualmente impegnato in numerosi progetti d'arte). Ogni intervento sarà filmato e documentato fotograficamente.http://www.casadellarchitettura.it/notizie/14210.aspx segue il testo critico di Giorgio de FinisQuando la wunderkammer è una macchina del tempodi Giorgio de FinisHo chiesto a Lucamaleonte di lavorare a trasformare i due corridoi che conducono ai bagni riservati al pubblico della Casa dell’Architettura di Roma, un’area di servizio brutta e fredda, con la volta bassa e le luci al neon, dove il rumore del motore dell’ascensore va di concerto con quello degli sciacquoni, in una camera delle meraviglie.Una sfida difficile, anche se si sa che la meraviglia è andata spesso a braccetto con la curiosità e l’orrore. E credo che entrambi questi sentimenti (oltre che l’urgenza fisiologica) portassero il frequentatore del piano -1 a varcare la soglia dell’ascensore e ad avventurarsi nel tunnel-cripta-catacombamagazzino-obitorio alla ricerca della sua intima destinazione, meta prima e ultima di quella discesa agli inferi.Diciamo che il luogo conteneva una sua propedeutica al “meraviglioso”. Ma il resto era tutto da fare. La cosa che mi è parsa subito chiara, sin dall’apparire dei primi animali sulla volta e sulle pareti, è che Lucamaleonte avrebbe lavorato sul tempo prima ancora che sullo spazio. Non voglio dire che la superficie del grande “foglio bianco” messogli a disposizione non sia stato attentamente valutata. Anzi, le figure si compenatrano e interagiscono magistralmente, senza tuttavia tradire un disegno pensato a priori, senza facili giochi di simmetria (un elemento che pure attrae Lucamaleonte e che esercita con competenza). Il segreto alla base dello stupore suscitato dal “Cabinet of Natural History” è la sua capacità di farci muovere nel tempo. Trasformato in un congegno di teletrasporto, l’ascensore ci riporta all’epoca di Cartesio e Bacone, dove la meraviglia era celebrata come parte del programma della filosofia naturale, e forse ancora più indietro, all’inizio dell’età moderna o addirittura fino al medioevo. Valga a riprova di quanto detto la frase riportata sul muro e che Lucamaleonte mutua dal giardino di Bomarzo: “voi che pel mondo gite errando vaghi /di veder maraviglie alte et stupende / venite qua dove son faccie horrende / elefanti leoni orsi orchi et draghi”. Lucamaleonte riesce a riportarci ad un tempo, e ad un paradigma, in cui elefanti leoni e orsi potevano ancora essere equiparati a orchi e draghi, in cui la pratica scientifica progrediva collezionando “curiosità”.Il rigore, come pure l’assenza di mostri e scherzi della natura, non deve trarre in inganno. Siamo al di qua della soglia illuminista che consegnerà per sempre l’entusiasmo, l’immaginazione e la meraviglia appunto, al mondo dell’infanzia o a quello credulone della cultura popolare. Attraverso una moltitudine di animali noti Lucamaleonte evoca l’ignoto; il suo è uno esperimento di spaesamento, un escamotage alla Charcot, maestro (lo fu di Freud) nell’arte di ipnotizzare. Perché altrimenti ricorrere ad una legenda, numerarli e nominarli i nostri grigi animali se non per ricondurci col cuore e con la mente a quando il mondo sapeva stupirci e tutto ci sembrava ancora misterioso e da scoprire?