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Linkin Park: New Metal a Stelle e Strisce

Creato il 23 luglio 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Linkin Park: New Metal a Stelle e Strisce

Abraham Lincoln è di certo il presidente più popolare di tutta la storia degli States. Come apprendiamo semplicemente guardando le pellicole made in Hollywood, i bambini americani durante i loro primi anni di educazione imparano la grande storia degli U.S.A.: dalla emancipazione di quest’ultimi dal Regno Unito all’importanza delle truppe a stelle e strisce nella risoluzione del secondo conflitto mondiale. Ed ogni monumento, ogni edificio, ogni parco di questo grande paese porta il nome di un personaggio che ne ha caratterizzato la storia: non per nulla in tutta l’America vi sono centinaia di posti intitolati a Lincoln. Adesso, collegare questo piccolo incipit alla band new metal proveniente da Los Angeles potrebbe non trovare un significato di facile acchito. Però, notare la presenza di un fil rouge è più facile di quanto sembri, tanto quanto lo è stato per i Linkin Park, i quali sapendo degli innumerevoli “Lincoln Park” presenti nel loro paese, decidono di prendere il nome appena citato e farne il loro monicker, così da poter essere immediatamente riconosciuti dai fan americani. I Linkin Park, in precedenza Hybrid Theory, (per via del loro concetto di musica basato sul crossover, la continua ricerca, la quale deve dare come risultato un tipo di sonorità “ibrida”, assolutamente innovativa e non etichettabile) alla fine degli anni Novanta intraprendono un cammino che li porterà ad essere una della band più stimate di sempre, più seguite e premiate degli ultimi dieci anni o forse più. I sei ragazzi del south west, rispettivamente: Chester Bennington (voce), Mike Shinoda (rapper, chitarra), Joe Hahn (dj producer), Dave “Phoenix” Farrell (basso), Brad Delson (chitarra) e Rob Bourdon (batteria), provenivano quasi tutti da differenti esperienze musicali. Conosciutisi al college, uniscono il loro amore per la musica e quanto hanno appreso militando ognuno in formazioni differenti, e danno vita al progetto Hybrid Theory. Tale gruppo nasce con il successivo ingresso di Bennington, il quale dopo aver cantato con i Grey Daze, supera egregiamente un provino e riesce ad entrare nella band.

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Il successo del sestetto è dovuto a diversi fattori: i testi che trattano di problemi della collettività, emarginazione e della difficoltà di far parte di un tessuto sociale che non riesce a rappresentare i suoi cittadini. Le sonorità mai scontate, le quali non si rifugiano all’interno di mere melodie dal facile successo, ma al contrario fanno della sperimentazione il proprio marchio di fabbrica. E soprattutto la voce di un cantante come Chester Bennington, il quale riesce a prendere note quasi impossibili senza mai trovare modo di stonare, riuscendo ad essere il valore aggiunto della band. Gli “scream” tipici del metal non sono semplici urla, ma una valvola di sfogo che permette all’ascoltatore di entrare completamente nella storia e nelle emozioni che si vivono nelle canzoni. Un grido di aiuto e uno di protesta che si uniscono in unica emissione di suono, la quale riesce ad essere molto più esaustiva di tanti discorsi appassionati. In particolare, gli “scream” e più in generale la voce del leader dei Linkin Park riescono ad avere una particolarità unica: si sente nettamente un vero e proprio sdoppiamento della voce, il che permette allo “scream” di prendere due sonorità differenti, come quasi fosse emesso da due cantanti diversi. Bisogna dare il giusto merito a virtuosismi del genere, i quali concorrono al grande e meritato successo che i sei californiani hanno raggiunto nel corso degli anni. L’infanzia difficile di Chester Bennington, (il quale subì in giovanissima età le molestie di un padre che non sapeva donare amore e, sordo e cieco rispetto le sicurezze che ogni bambino deve ricevere, dava sfogo alla propria ignoranza, insensibilità e brutalità, segnando così la vita di un minore) spiega la grande sensibilità della band in merito a tematiche delicate, le quali toccano quasi sempre i vari disagi vissuti dai giovani.

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Canzoni come Numb, Breaking the Habit, Crawling, From the Inside e tante altre, raccontano di come ci si sente a vivere nell’emarginazione, nella solitudine, nell’incomprensione, nell’essere nuovi al mondo ma già ben consapevoli dell’esistenza della crudeltà e delle ingiustizie: «Ti senti freddo e perso nella disperazione? Costruisci speranze, ma il fallimento è tutto quello che conosci. Ricordati di tutta la tristezza e la disperazione e lasciale andare, lasciala andare». Questa frase presa da Iridescent, canzone dell’album A Thousand Suns (2010), dimostra senza dubbio il forte messaggio morale e d’incoraggiamento che la band vuole lanciare ai propri fruitori, affinché questi ultimi possano ricevere nuova forza e coraggio, così da superare le sofferenze che la vita infligge con molta più tempra e con rinnovata fiducia in se stessi. Quindi, per milioni di fan ascoltare i Linkin Park significa trovare un appiglio, un luogo confortevole nel quale trovare asilo, un rifugio sicuro che gli stessi componenti della band hanno trovato a loro volta nei loro idoli giovanili. Depeche Mode, Deftones, Nine Inch Nails, tutti gruppi dai quali sistematicamente si trae ispirazione e li si ringrazia per questo. La fama che i Linkin Park hanno accumulato nel corso degli anni, li ha portati a collaborare con tanti altri artisti noti, come il rapper di New York Jay-Z, con il quale hanno eseguito la traccia Numb/Encore, appartenente all’album Collision Course (2004). Ed ancora gente del calibro di Busta Rhymes, con il quale hanno cantato nel singolo We Made It (2008). Inoltre, hanno contribuito alle colonne sonore dei tre film della saga dei Transformers, lungometraggi che, diretti da Michael Bay, vedono come protagonisti i famosi giocattoli creati dalla Hasbro. La carriera di Chester Bennington e colleghi, comunque, non conosce solo soddisfazioni e riconoscimenti, ma, come è ovvio che sia, anche pesanti critiche da parte di chi li reputa solo un’altra delle tante band commerciali al servizio del music business.

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I detrattori non mancano mai nella storia di una band di fama internazionale. Così c’è chi snobba il sestetto californiano, etichettandolo come troppo commerciale, creatore di musica pop dalle sonorità più graffianti: inoltre, giornalisti e professionisti del settore non risparmiano di certo considerazioni dal sapore amaro, reputando il crossover dei Linkin Park una sporcatura quasi irrispettosa verso il genere metal, il quale non dovrebbe essere mescolato con sonorità elettroniche, e meno che mai con rime hip hop. Ad ogni modo, questa è una band che ha dato nuovo lustro ad un genere come il nu metal, e che annovera tantissimi successi di pubblico e critica, oltre ad aver vinto numerosi premi. Gli album pubblicati in studio dal 2000 ad oggi sono ben cinque, non contando i vari progetti paralleli al gruppo. Da Hybrid Theory (2000), che prende il nome dal loro vecchio monicker, a Meteora (2003), passando per Minutes to Midnight (2007) e A Thousand Suns (2010), la band di Los Angeles attraversa tanti stili musicali, più o meno discutibili ed opinabili, i quali rendono i primi due lavori molto più legati al genere metal, che fa parte delle radici della band, e gli ultimi due molto più orientati verso la sperimentazione, le sonorità meno marcate ma sempre con la presenza di tematiche profonde ed impegnate. Ad oggi i Linkin Park stanno lavorando alla promozione e distribuzione del loro ultimo disco: Living Things. Tra successi, polemiche e progetti paralleli, la band di Chester Bennington e soci cavalca sempre l’onda del successo, creando un capolavoro dopo l’altro. Esprimendosi attraverso nuove ed originali modalità, i sei giovani della west coast riescono comunque a conservare quelle che sono e sempre saranno le loro radici musicali.


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