(di Manolo De Agostini ) – Linux ha battuto Microsoft, l’open ha battuto il closed. A 20 anni dallo sviluppo del kernel Linux, il direttore esecutivo della Linux Foundation, Jim Zemlin, tira le somme e il quadro che si presenta sembra piacergli un sacco. A eccezione del settore dei computer desktop, Linux ha preso il sopravvento sui prodotti della casa di Redmond in quasi tutti i mercati, dal mobile ai server. “Penso che non dobbiamo più preoccuparci molto di Microsoft. Erano i nostri grandi rivali, ma ora è un po’ come prendere a calci un cucciolo”, ha dichiarato Zemlin a NetworkWorld.
“Penso che per il ventesimo anniversario valga la pena di riflettere sul nostro percorso, da dove veniamo. Le nostre origini sono umili, come progetto di uno studente di Helsinki, ma arrivando ai giorni nostri vediamo che Linux gestisce il 70 percento degli scambi azionari mondiali, ed è qualcosa che alimenta la maggior parte del traffico Internet, che si tratti di Facebook, Google o Amazon”.
Oggi Linux è ovunque. Dalle TV alle videocamere, dal Kindle ad Android, fino ad arrivare al 90 percento dei supercomputer della classifica Top 500. “Linux domina in quasi tutte le categorie nel settore del computing, a eccezione dei desktop”, ma fortunatamente oggi questa sconfitta sembrerebbe avere un peso relativo.
Secondo Zemlin “la buona notizia è che il mercato PC desktop tradizionale è diventato meno importante e le aree in cui Linux è molto forte stanno diventando più rilevanti”. Lo scarso successo nel settore desktop sarebbe dovuto “alla monopolista che ha tenuto tutti gli altri fuori dal mercato”. Miguel de Icaza di GNOME ritiene invece che sviluppatori open source non abbiano agito insieme nel “comprendere le esigenze degli utenti desktop”.
A ogni modo per il direttore della Linux Foundation, Microsoft è padrona di un mercato in decadenza, e non bisogna preoccuparsene. Smartphone e tablet sono il futuro e Linux, grazie ad Android, sarà protagonista di questa rivoluzione.
“Oggi le persone usano di più gli smartphone, in molti modi rispetto a quelli in cui possono usare i loro PC tradizionali. In questo caso Linux ha una quota di mercato dominante grazie ad Android o altre versioni di Linux disponibili nel settore mobile”.
Per una Microsoft che va, c’è una Apple che viene, soprattutto nel settore dei tablet. “È il nostro peggior nemico e il nostro miglior amico se siete appassionati di open source. Apple in diversi modi ha fatto tante cose buone per l’open e per Linux. Ha cambiato la definizione di cos’è il client computing. Questo è stato un bene per Linux. Apple ha inoltre molti componenti open source all’interno dei suoi prodotti e tende a lavorare molto bene, in alcuni casi, con la comunità open. Tuttavia non ho intenzione di dire che non hanno un sistema molto chiuso“.
Le parole di Zemlin si sposano o si attaccano, non ci sono mezze misure. Secondo voi Linux ha davvero reso Microsoft un’azienda inerme, confinata nel suo mercato difeso grazie al monopolio? E come deve rapportarsi il mondo open con Apple, la nuova grande avversaria con il piede in due scarpe?
(di Manolo De Agostini, Tom’s Hardware)