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Lisbona di tutti

Da Elle_lx
 E così accade che un Sabato pomeriggio uno esca a farsi un giro senza meta, ed incappi inaspettatamente in tante cose divertenti ed interessanti, ognuna a modo suo. Tutto inizia con una rapida occhiata lanciata all'altro lato della strada: il mio sguardo attento e pronto a cogliere le novità vede questo locale nuovissimo, m'incuriosisco subito e ci andiamo a fare un salto.E' uno spazio polifunzionale, che funge da rivenditore di biciclette (bellissime), officina di riparazione delle stesse e caffè, che sorge in una zona dove da poco sono terminati i lavori di una pista ciclabile.Semplicemente bellissimo, con una pista persino dentro per far giocare i bambini.
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Il comune di Lisbona ha deciso di investire parecchio sull'utilizzo della bici, sebbene la città non sia propriamente bike-friendly, essendo un continuo meraviglioso saliscendi. Eppure si vedono sempre più bici in giro, e sempre più piste ciclabili. Bene! Chissaà, un giorno pedalerò anch'io arrampicandomi sulla collina verso casa?! Mmmm...la vedo dura, però l'idea mi piace. Se abitassi in una zona più pianeggiante prenderei una bici di sicuro.
Più tardi mi sposto verso la zona di S.Bento, uno dei quartieri a mio avviso più eterogenei della città.Oltre ad essere bello, è popolato da capoverdiani, goesi, guineesi (tutti provenienti dalle ex colonie portoghesi), oltre che da nordeuropei, in prevalenza belgi, francesi e scandinavi. Qui si stavano svolgendo le ultime battute del Festival Todos promosso dal comune e dall'Academia Produtores Culturais in collaborazione con gli abitanti dei quartieri e che prevede spettacoli, workshops, teatro, danza, musica, cene a tema, tutto allo scopo di promuovere Lisbona come capitale interculturale. In città infatti si respira un'aria che sa di altrove, di Oriente, di Africa e di America, la storia delle colonie è ancora viva e scorre sottopelle. Tutto lo ricorda e  trasuda l' altrove,  qui provai a descrivere il mio.Ma, per chi avesse scarsa immaginazione e volesse toccare con mano, basta ad esempio fare un giro in una delle zone più emblematiche in tal senso che è la Mouraria, e di cui tornerò sicuramente a parlare, o appunto, venire qua in S.Bento per capirlo.
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E quindi si ritroverà a cenare in un ristorante che propone cucina di Goa seria con una succulenta Moqueca indiana, un piatto a base di gamberi con una salsina divina e speziata, accompagnata dall'immancabile riso basmati in bianco. E' bello quindi assaporare questi piatti, pensando a come il riso in bianco sia diventato l'accompagnamento preferito della cucina portoghese proprio grazie agli scambi con le colonie asiatiche durati quattro o persino cinque secoli. E come tali usanze siano state poi portate anche in Brasile, in un passaggio di culture e sapori che persiste ancora oggi, in continuo divenire.
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Usciti dal ristorante sentiamo una musica venire da un paio di porte più su, da una casa-club capoverdiano. Andiamo a dare un'occhiata, e il bravissimo chitarrista ci racconta che stanno eseguendo una musica di un compositore di Cabo Verde molto noto tra i conterranei, ma le cui splendide composizioni non sono state mai registrate, e si tramandano pertanto oralmente. Il pubblico era preso dalla musica, come potrebbe essere diversamente? Ritmi africani in una stanza, mani che battono, corpi che danzano, atmosfera piacevole e festosa.Eccone un breve assaggio, anch'io provvedo a tramandare nel mio piccolo queste musiche!
  
Divertiti usciamo e c'imbattiamo in un gruppetto di persone altrettanto allegre che battono le mani al suon di un 45 giri che canta musiche lontane. Una simpaticissima donna -direi vecchietta- dispensa "Chapéus por todos", cappelli per tutti, lo avevo visto nel programma della serata sotto la voce "Arte plastica e sorrisi", e prima avevo anche ammirato stravaganti cappelli di vario materiale di riciclo sulla testa di parecchie donne. E quindi capisco. Ci fermiamo e per qualche minuto siamo travolti dalla simpatia della combriccola. Peccato sia tardi e si stiano per chiudere i battenti. Ma la signora rassicura tutti, tornerà domani con più cappelli per tutti!


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