Ho trovato Lisbona una città dispersiva. Ampia e mal collegata dai mezzi pubblici quali tram, bus – spesso PIENISSIMI – e metro, richiede una certa pianificazione per essere visitata al meglio.
Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire qualcosa per mancanza di tempo e disorganizzazione!
Dopo averlo testato personalmente sul campo, ecco quindi che vi propongo il mio itinerario di 3 GIORNI, il tempo minimo indispensabile da trascorrere nella capitale portoghese per poterne apprezzare il patrimonio e le bellezze.
Consiglio scarpe comode e tanta voglia di camminare; Lisbona si vive a piedi, tra scalinate, ripide salite, discese e marciapiedi ciottolosi: la sera sarete stremati ma ne sarà valsa decisamente la pena!
GIORNO 1
È il cuore della città, la cartolina per eccellenza, in cui la statua equestre di Dom José I, posta al centro, volge lo sguardo verso il lungofiume.
Attraversato l’arco di trionfo, a piedi tra strette stradine coloratissime, si raggiunge la Cattedrale di Lisbona (2) con il suo bel rosone frontale. L’entrata è gratuita e non perdo occasione di darci una sbirciatina. Alte navate in mattoni color tortora, semplicissima nella sua bellezza. Lo sfarzo compare all’improvviso solo nella zona dell’altare con un soffitto dipinto di rosso, bianco e blu.
Si prosegue poi fino al castello di São Jorge (3), situato sulla collina più alta della città. Le mura sono grosse imponenti e anche solo girarci attorno dà l’idea della solidità di tale fortezza. Si può decidere se entrarvici o meno, l’ingresso è a pagamento.
Dopo il pranzo, nell’affollato quartiere di Rossio, ricco di ristorantini e bar, eccoci a Praça Martim Moriz, il capolinea del tram giallo più famoso di Lisbona. Notiamo subito una fila infinita alla fermata e attendiamo quasi due ore il nostro turno.
Di tram 28 (4) ce n’è diversi, passano più o meno ogni 15-30 minuti ma sono piuttosto piccoli.
In realtà quest’esperienza, tanto celebre e osannata da guide e manuali, non mi avrebbe entusiasmata più di tanto se non fosse per alcuni tratti di percorso, così stretti e angusti che pare impossibile che un tram riesca ad attraversali, magari anche in salita, sferragliando tra edifici antichi e muri di azulejos.
Scendiamo poco prima che il tragitto si concluda, in prossimità della Basilica Da Estrela (5). È enorme, bianca candida, con la sua grossa cupola e le torri campanarie gemelle.
Dentro è spettacolare ma non quanto la vista che si gode dall’alto, dopo la salita di una piccola ma lunghissima scala a chiocciola che ci porta fino in cima. L’ingresso è a pagamento (4€ a persona) ma vale ogni centesimo!
GIORNO 2
Si comincia la giornata a bordo della metro rossa fino alla fermata Oriente da dove, a piedi, è facile raggiungere l’Oceanário (1) di Lisbona. Non è un semplice acquario, “uno zoo” del mare, ma un vero e proprio mondo sommerso in cui non servono maschera e boccaglio per immergersi.
Tutto ruota attorno ad un’enorme vasca centrale dove nuotano squali e mante e, seguendo il percorso, è possibile sperimentare ogni ambiente del mondo: cambia l’aria, così come la temperatura ed il clima, riprodotto artificialmente.
Avendo fatto snorkeling nelle barriere coralline più belle del pianeta pensavo che non ne sarei rimasta troppo colpita ed invece il tempo è volato, trascorso senza che me ne accorgessi, tra scatti ai pinguini, video con i pesci scorpione, meduse, stelle marine e quant’altro.
La stanchezza si fa sentire, così come il caldo, e il chiostro del monastero è l’ideale per una pausa: fontanelle, porticati e una meravigliosa bounganville in fiore, il cui fucsia intenso si staglia prepotentemente sulle mura bianche dell’edificio.
Si cambia poi zona, possibilmente spostandosi in metro da Santa Apolónia a Baixa, pronti per una bella scorpacciata di miraduoros.
Decidiamo di non prendere nessun elevador, ma di salire in cima con le nostre forze, godendoci ogni vicolo, bottega e scalinata.
Raggiungiamo prima il Miraduoro di Santa Caterina (4) e successivamente quello di San Pedrò De Alcantara (5): viste superbe sulla città, affacci panoramici incredibili in cui è divertente cimentarsi nella caccia al tesoro, cercando di riconoscere dall’alto ciò che si è già incontrato.
GIORNO 3
L’ultima giornata a Lisbona la dedichiamo al quartiere di Belém, sede di quello che in fondo è il simbolo della città nel mondo.Per arrivarci utilizziamo il tram 15 da Praça da Figueira: un calvario! Il viaggio dura circa mezz’ora…30 minuti di sauna, schiacciati come sardine all’interno del mezzo, sicuramente poco comodo.
Si raggiunge per primo il Monastero dos Jeronimos (1), proprio di fronte alla fermata del tram.
Impossibile non rimanere senza fiato davanti a quei portali minuziosamente lavorati e bianchissimi e alla grandezza dell’intera struttura. La chiesa, all’interno, gode di un’atmosfera calda e avvolgente, forse per la luce che, filtrando dalle finestre variopinte, crea piacevoli giochi di colore, o per il fatto che ad essere sepolto qui è niente popò di meno che il grande esploratore Vasco Da Gama.
Ci divertiamo a gironzolare poi tra le sfarzose carrozze antiche del Museu Nacional dos Coches (2) (6€ a persona o GRATIS con la LisbonaCard)
…e tra le opere d’arte, a volte davvero assurde, del Museu Coleção Berardo (3), incredibilmente gratuito per volontà del fondatore.
Vi si trovano Picasso, Dalì, Warhol e una vastissima collezione di pezzi strani, composizioni originali che ci si perde ad ammirare nel tentativo di interpretarle…a proprio piacimento!
Infine, attraversando un ponte e passeggiando un po’, si incontra lei, la famosissima: la torre di Belém (4).
Bella, affascinante, sorge sull’acqua, a pochi passi dalla riva. I turisti la circondano, tra scatti, flash e selfie.
Me la immaginavo più grande?! Può d’arsi!
È possibile visitarla anche all’interno, salendo fino in cima…l’importante è arrivare in tempo, prima che gli ingressi vengano sospesi (l’ultimo alle 17:30).
L’ultimo sguardo panoramico alla città lo diamo dal Padrão dos Descobrimentos (5), o Monumento alle scoperte, sul quale, attraverso scale o ascensore, è possibile anche salire per una vista a 360° sul Tago e sul Monastero dos Jeronimos.
Realizzato in tempi recenti, è una costruzione moderna ma di grande impatto che fa senz’altro la sua bella figura lì, sulla riva, a metà tra acqua, terra e cielo.