221. L'enigma dell'arrivo. Un romanzo in cinque parti – V.S. Naipaul (1987)[Ennesimo romanzo che, pur trovandosi nella classifica dei milleuno migliori libri di sempre ed essendo stato tradotto in Italia (Mondadori, 1988), risulta pressoché introvabile. Prevalentemente autobiografico, il romanzo è diviso in quattro sezioni che analizzano le impressioni di Naipaul all'arrivo nei paesi in cui si trasferisce dopo aver lasciato Trinidad e Tobago.Non mi è stato possibile trovare né la sinossi, né la copertina.]
222. The Taebek Mountains – Jo Jung-rae (1987)[Non mi è stato possibile rintracciare un'edizione occidentale di questo romanzo, che pure è stato inserito nella lista ed è considerato un classico della letteratura coreana. Si tratta del primo volume di una trilogia che esplora la storia moderna della Corea, proseguita con Arirang e Han River.]
223. Amatissima – Toni Morrison (1987)
224. Anagrammi – Lorrie Moore (1987)L'esistenza di Benna Carpenter è narrata in questo originale romanzo attraverso una serie di "anagrammi". Una vita che, grazie al semplice invertirsi di piccoli dettagli, può radicalmente trasformarsi. Di volta in volta, la spiritosa e affascinante Benna diventa quindi cantante di night-club - abito nero di lustrini e voce roca - docente universitaria sospesa tra un illusorio rapporto con il suo assistente e una storia d'amore con un giovane allievo, insegnante di aerobica ribelle al mito di Jane Fonda, amante sognata e abbandonata, madre affettuosa, moglie delusa. Accanto a lei, una serie di personaggi bizzarri e teneri: Gerard, amico/amante; Eleanor, confidente spiritosa e sola; Georgianne, la figlia che sogna un viaggio con la mamma.


Marya bambina non mangia mai a sufficienza, e la madre spesso picchia, o dimentica, lei e i fratellini. Marya viene abbandonata, costretta a vivere da intrusa in una casa non sua, a tacere, per paura, la violenza sessuale, a cercare nell'università e nello studio il riscatto personale e sociale. Marya non ha tempo, nemmeno per se stessa, la sua vita è la carriera universitaria, l'autoaffermazione che esige dedizione totale. Non può permettersi di essere vulnerabile, perché la delusione arriva, immancabilmente. Quando si perde, lo fa non solo, o non tanto, per amore, quanto per implicito riconoscimento di una inferiorità intellettuale, e scopre una diversa violenza. Se è il ritrovamento della madre a darle una prospettiva di crescita e sicurezza, al lettore questo è volutamente taciuto, perché la narrazione si ferma sull'orlo di una speranza finalmente possibile. Romanzo nel quale si ritrova una violenza onnipresente e quasi ostentata, tema portante della vasta produzione della Oates, "Marya" ha il merito di mostrare non solo la crudeltà che la donna subisce dall'esterno ma anche quella, dolorosamente riconosciuta, che è costretta a operare su di sé con la scelta riduttiva tra passione e ragione.


Si diventa mai davvero adulti o siamo condannati soltanto a invecchiare? Quando Alun Weaver e sua moglie Rhiannon tornano dopo anni nel villaggio del Galles del Sud dove hanno trascorso la giovinezza, portano con sé, oltre a molti fantasmi, anche questo interrogativo. Alun, a Londra, è diventato un importante poeta e scrittore, ha fatto della «gallesità» la propria bandiera, e questo gli ha dato denaro e successo. Gli amici rimasti invece, inaciditi, vittime di scelte sbagliate e affezionati alla bottiglia, sono uomini e donne per i quali ogni giorno «la sera comincia subito dopo colazione». Ma forse il passato è un organismo vivo che cambia continuamente forma e di cui è impossibile afferrare il senso, incapace di regalarci qualsiasi consapevolezza. Per tutti, però, arriva il momento di fare i conti con la vita. E, proprio come la vita, Vecchi diavoli – con cui Kingsley Amis ha vinto il Booker Prize nel 1986 – è un’opera divertente, amara, dolente, imprevedibile.



E' il tentativo di ricostruire un passato al tempo stesso individuale e collettivo, non per conservarlo, bensì per liquidarlo, estinguerlo una volta per sempre. Commedia umana dell'Austria contemporanea, Estinzione è al tempo stesso commedia dell'arte con i suoi personaggi esilaranti, buffoneschi. A spezzare la tensione più intollerabile una comica ambiguità disseminata fra le pieghe del romanzo fa da contravveleno, producendo un amalgama di cupezza ed euforia che è contrassegno inconfondibile di Bernhard.

Un'isola che non riesce più a evocare il fascino della mitica isola di Robinson Crusoe. Una naufraga tratta in salvo, Susan Barton, che si ostina a cercare uno scrittore capace di raccontare la sua vera storia e quella dei suoi due compagni. L'enigmatico Crusoe, che in quell'isola finisce i suoi giorni, e il suo schiavo Venerdì, cui qualcuno ha mozzato la lingua costringendolo al silenzio. Uno scrittore, Foe, chiamato a dare vita a quel mondo perché non cada nell'oblío, condannato a muta insignificanza. Coetzee reinventa la vicenda di Robinson Crusoe puntando lo sguardo sulla narrazione, arte tirannica, mistificatoria, e però necessaria. L'unica salvezza nell'oscuro disegno della vita. [La nostra recensione]


La prima di queste raccolte di racconti fu pubblicata a metà degli anni Ottanta, quando la scena letteraria americana vede un inaspettato rinascimento della forma del racconto con l'arrivo di voci quali Raymond Carver, Richard Ford, Jay McInerney, grazie al lavoro dell'editor e insegnante di scrittura creativa Gordon Lish: il maestro della limatura, della riduzione, della semplicità stilistica. Ma la prosa della Hempel è più facilmente assimilabile a quella di alcune "maestre", da Grace Paley a Alice Munro a Cynthia Ozick: i suoi personaggi, feriti, irrequieti, non meno tragici di quelli di Carver, non si lasciano distruggere da avvenimenti imprevisti e inevitabili, da errori e scelte sbagliate. Hanno infatti imparato a contare su piccoli trionfi quotidiani di umorismo e ironia per trasformare le cicatrici in ragioni per continuare a vivere; e ad attingere alla riserva di forza dell'animo femminile, fatta di sincerità, capacità di emozione, e di relazione, non solo con le persone ma con il mondo animale, o vegetale. Scrive Rick Moody nella prefazione all'edizione originale: "È tutto nelle frasi. È nel modo in cui le frasi si muovono nei paragrafi. È nel ritmo. È nell'ambiguità. È nel modo in cui l'emozione, in circostanze difficili, viene catturata nel linguaggio. È negli istanti di coscienza. È nella coscienza assediata. È sulle pene amore. È sulla morte. È sul suicidio. È sul corpo. È sullo scetticismo. È contro il sentimentalismo. È contro il sentimento facile".


Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.




Ambientato a Los Angeles agli inizi degli anni '80, questo romanzo freddamente ipnotico è un ritratto crudo e potente di una generezione persa, che ha provato sesso, droga e disillusione a un'età troppo precoce, in un mondo plasmato da nichilismo casuale, dall'apatia e dai troppi soldi che rimpiazzano sentimenti e speranza. Clay torna a casa per le vacanze di Natale dal suo college sulla costa orientale e si immerge di nuovo in un paesaggio di privilegi senza limiti e assoluta entropia morale, dove tutti guidano porsche, cenano da Spago e sniffano montagne di cocaina. Tenta di resuscitare i sentimenti per la sua ragazza, Blair, e per il suo migliore amico delle scuole superiori, Julian, che ha intrapreso una carriera tra giri di prostituzione e traffici di eroina. Le vacanze di Clay si trasformano così in una vorticosa spirale di disperazione che lo trascina da feste sfrenate nelle sfarzose ville hollywoodiane a loschi bar e al mondo sotterraneo dei club rock, nella sordida vita notturna di Los Angeles. [La nostra recensione]





