Literary Shot: First born

Era il 31 dicembre di un anno imprecisato e ormai lui era diventato troppo vecchio per continuare a vivere.
Tutti si strinsero intorno a lui, ogni creatura magica dei regni adiacenti si spostò il più velocemente possibile per assistere alla morte del Vecchio dell'Ultimo dell'Anno, e alla nascita.
Il Vecchio si posò sul letto e si mise a braccia incrociate, non ci volle molto che iniziò ad ingrigire.
Ogni cosa stava diventando grigia.
Capelli, pelle, occhi, vestiti.
Alla fine divenne una statua di cenere.
"Presto, prendetemi uno scalpello" esclamò la levatrice, e una piccola infermiera, sarà stata una fata, o una gnoma, le portò uno scalpello e un martello.
Scalpello il corpo ormai esanime del Vecchio, simmetricamente, al centro, partendo dalla testa, fino ad aprirlo in due.
Al centro, nel suo corpo, era posto un bozzolo fatto di luce e di calore.
La levatrice lo prese in braccio e uscì fuori, sul balcone, che dava sul giardino centrale del Castello del Vecchio.
Schiere di Elfi di Babbo Natale, aiutanti della Fatina dei Dentini, Fate, Gnomi, Boggart...
Una schiera immensa era giunta li per assistere alla nascita del bambino che ora era emerso dal bozzolo di luce.
Biondo e con gli occhi azzurri. Di un biondo e un azzurro quasi innaturali, e con un sorriso perenne in volto, il Neonato di Capodanno venne alzato dalla Levatrice e disse le sue prime parole.
"Buon 2013 a tutti".