Devo litigare con una persona.
Questo è l’impegno più importante di questa mattina.
Non è male vero?
Il fatto è che litigare non mi piace, discutere si, ovvio, ma litigare con tanto di accuse, recriminazioni, e porte sbattute, mi pesa.
Tutte le volte che devo, che me lo devo, bisogna che mi sforzi. Soprattutto, mi serve molto impegno quando la faccenda va fatta “a freddo” chè a liberare la rabbia lì per lì o reimparato piuttosto rapidamente.
Eppure l’offesa è troppo grande, l’accusa troppo gratuita e infondata e, per di più ci sono stati alcuni episodi, diluiti nel tempo, che fanno pensare ad una mancanza di fiducia che parte da lontano.
Poi si sono aggiunte le maldicenze, i commenti “da amica”, con cui “da amica” si diceva che sono supericiale nel lavoro, che tutti arranchiamo tra casa e famiglia, ma si vede che io me ne frego.
Ora, io non me ne frego, solo che sono un essere umano e, per di più, se ci penso io voglio fare come mi pare e non avere un cane che mi mordicchia i polpacci continuamente, importuandomi continuamente con “l’hai fatto, l’hai fatto? com’è andata, com’è andata?”
E ho anche capito che è una penalista e il suo modo di lavorare è diverso, ho capito che ha aprorito dieci giorni dopo di me e non ha un tubo da fare perchè i clienti, nel penale, sono molto più voaltilie se non cis ei ora, tra un ora non servi più , ho capito quindi che raccatti ciò che trovi e ti sei buttata sul civile, ma non lo sai fare e quindi hai bisogno di me, ho capito anche che stai a non fare un tubo nel tuo bellissimo studio perchè tanto ci sono la materna e il nido, le tre tate tre e pure il marito – 600 cp ( ridotto in schiavitù) che deve supplire al tuo stress, perchè sia chairo tu prima delle 10 a casa non torni a costo di ammazzarti di facebook.
Ma io, io che c’entro?
Quindi, visto che amiche non siamos tate mai, al limtie colelghe e buone conoscenti, oggi le rendo il suo bel fascicolo, le dico a che punto siamo e poi ci metto un bel punto.
NEro