
Un'assoluta sorpresa, un piacevole viaggio nel microcosmo di una famiglia americana alla ricerca della propria identità.L'amarezza che accompagna la visione di questo delizioso film è di un'attualità sconcertante: un gruppo di persone deluse dalla vita che cercano (ognuno a modo suo) una rivincita nei confronti della vita che li vede perdenti.Steve Carell sforna una prova di attore assolutamente perfetta e dimostra quanto oggi il pubblico sia abituato a vedergli interpretare solo ruoli beceramente comici non tributandogli il doveroso omaggio.Il cast è perfetto con una Toni Collette madre insoddisfatta, Greg Kinnear padre alla ricerca del successo mai arrivato, Alan Arkin nonno ancorato al passato ma con la testa e gli attributi nel presente di una famiglia che egli sa aver perso gli ideali. Soprendenti le prove dei giovani Paul Dano e Abigail Breslin, perfetti nell'interpretare due rappresentanti dell'adolescenza e giovinezza amercani. Il primo non se ne sente parte e la seconda vorrebbe invece diventarlo.Se Juno era il piccolo capolavoro del 2007, Little Miss Sunshine lo è nel 2006, una commedia che riesce a far ridere e divertire seppur si soffermi sul tema della sconfitta e del fallimento.
Una commedia intelligente, spiritosa, un ritratto di irresistibile stranezza che conquista. Moonrise Kingdom è il suo fratello gemello in quanto alla regia, delicata e mai banale, che trasporta lo spettatore in un viaggio di riflessione che fa tornare tutti un po bambini... anche se per poco, troppo poco.
Jonathan Dayton, Valerie Faris