Little Odessa - James Gray

Creato il 23 gennaio 2013 da Frank_manila

C'mere. How'd you know I was here? I won't do anything, just tell me.
Era la seconda metà degli anni '90 e, come ho già spiegato in altre occasioni, io andavo alla ricerca spassionata di film coi criminali. Storie dure, cazzute... insomma, avevo una rota micidiale (ma quanto è anni '90 il temine "micidiale"?) causata da Le Iene e Pulp Fiction.
Un bel dì al videonoleggio spuntò fuori questo film e vedendo in copertina il faccione incazzato di Tim Roth lo noleggiai al volo e tutto contento, con tanto di rigolino di bava che usciva dall'angolo della bocca, lo portai a casa. Mi aspettavo fosse una cosa iper-cool  e pieno di groove, si rivelò essere un qualcosa di diverso.
Quello che i miei giovani occhi videro era come una gemma grezza ma splendente. Un misto di amore e glacialità, un qualcosa che era sì coi criminali e gli omicidi ma era anche pieno di domande interiori, dramma familiare, difficili rapporti umani, scelte e confronti col passato. Ne rimasi affascinato, tutto sembrava così vero da farmi quasi paura, così reale. Una cosa molto diversa dalle esagerazioni pulp viste nei film di Quentin e di quelli che lo scimmiottavano.
Fu così, quindi, che James Gray creò, a soli 25 anni, il suo primo Mitico e fu così che iniziò la nostra amicizia.
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