A distanza di tempo il sindaco Oreste Perri ha risposto al sindaco della città gemellata bulgara Kazanlak, dove però da quanto si apprende da fonti prossime al centrodestra cremonese, non si recherà per nulla.
L’incantevole lungolago di Kazanlak
Il Sindaco scrive alla sindaco di Kazanlak :
“In riscontro alla sua lettera dell’Ottobre scorso sono lieto di poter confermare le relazioni amichevoli di Natura Turistica e Culturale tra i nostri due Comuni: una amicizia che data dal 1978 attraverso un protocollo di gemellaggio ancora valido.”
“In riferimento – continua il sindaco di Cremona – alla manifestazione del Festival delle Rose che avrà luogo a Kazanlak, assicuro che non verrà a mancare la collaborazione tra gli esponenti del mondo della liuteria della nostra città e dei nostri Paesi, proprio nell’obiettivo di consolidare i legami di amicizia esistenti, nelle forme che si riterrà da definire”.
E così niente da fare. Non sarà il Comune, non sarà il Consorzio dominato dai baroni della liuteria corporativa a rispettare il gemellaggio con la deliziosa città di Kazanlak, un vero gioiello carico di meraviglie storiche e circondata da un paesaggio straordinario (e lo diciamo noi affogati nello smog della Lombardia meridionale ultra-inquinata e straziata dai virus amministrativi formigoniani); Cremona ci sarà solo grazie, almeno ad oggi, ad alcuni liutai che seguono le iniziative dell’Anlai.
E perché la liuteria cremonese non è unita? Perché c’è chi vuole far rispettare regole uguali per tutti e chi va per conto proprio o con gli amici del noto protettorato politico. C’è chi, segreto di Pulcinella, sfrutta ogni opportunità e astuzia e chi ha tutt’altra sensibilità.
In questo modo la liuteria è diventata un mercato aureo, ma non si è accompagnata alla diffusione di una cultura musicale che invadesse città e circondario, comprendendo anche i generi più diversi. Le proposte sono state varie ma in ogni caso ha vinto la divisione, che si parlasse di istruzione, scuola o politiche culturali ad ampio raggio.
Il sindaco che risponde, sì, dopo mesi, ma non specifica quale sarà la partecipazione di Cremona è un ulteriore segno di imbarazzo. Perri ha ereditato questo caos, perseverando nella coltura delle disivisioni, e non si vede chi lo risolverà trasformandolo in armonioso concento, se le semplici e chiare regole proposte dall’Anlai per la produzione di violini in modo leale e trasparente sono così fastidiose.