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Lo Chef consiglia: “Detachment – Il distacco” (2011)

Creato il 10 agosto 2015 da Cinetvrecensioni

Innumerevoli sono i film incentrati sulle tematiche scolastiche, da pellicole ricordate dai più come “L’attimo fuggente” a film più leggeri come “School of rock“.

Detachment – Il Distacco entra a far parte di questa categoria, ma trattando il tema in maniera intima e dolorosa.

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Il Distacco è la storia del supplente di letteratura Henry Barthes (Adrien Brody), chiamato per lavoro in un liceo ormai in degrado da tutti i punti di vista.
Barthes si confronta subito con una realtà scomoda: allievi violenti e colleghi frustrati non solo dagli alunni ma anche da genitori ancor più problematici dei figli.
Successivamente Barthes conosce Erica (Sami Gayle), una prostituta minorenne, la quale troverà nel professore un punto di riferimento a cui aggrapparsi per sfuggire da una vita senza futuro.

Il passato di Barthes, però, è segnato dalle sofferenze familiari dovute al suicidio della madre violentata da bambina dal suo stesso padre, nonno di Barthes.
Nonno che tra l’altro è ancora vivo ma gravemente malato e senza memoria, al quale il giovane supplente presta le sue attenzioni nonostante il suo passato.

Tutto questo porta Barthes a “distaccarsi” dal mondo e dalle persone che lo circondano.
La trama del film ci fa capire cosa può portare una persona ormai perduta a ritrovare se stesso, ma soprattutto avere la forza di aiutare gli altri.

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Tony Kaye, regista del cult “American History X” del 1998, dirige un film forte, doloroso con un protagonista frustrato e pessimista.
A tratti lo stile sfocia nel documentario, ma non c’è da meravigliarsene visto che Kaye è del settore.

Adrien Brody interpreta il suo ruolo in maniera magistrale, tornando ai livelli de “Il Pianista“, un attore eccezionale, uno dei migliori in circolazione, in un ruolo perfetto per lui.
A circondarlo ci sono attori bravissimi, che hanno accettato anche ruoli molto brevi. Parlo di Marcia Gay Harden, che adoravamo tutti prima che accettasse di recitare in “50 sfumature di grigio“, poi la star di “Mad MenChristina Hendricks, l’amatissimo Bryan Cranston conosciuto da tutti per “Breaking Bad” e non solo, James Caan in stato di grazia e un Tim Blake Nelson dalla tristezza dilagante, ma sempre bravissimo.
Insomma anche il cast aiuta molto un film che spesso si perde in troppi riferimenti letterali e flashback ridondanti, ma che è assolutamente da visionare, quindi doveroso aggiungerlo nella nostra rubrica.
Sperando di avervi incuriosito, vi ricordiamo di dare un’occhiata agli altri consigli dello “Chef” e rimanere aggiornati per i prossimi appuntamenti.

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Ringraziamo la pagina: Adrien Brody Italia

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