Magazine Informazione regionale

Lo sblocca Italia sconvolge l’Abruzzo: Renzi punta sul petrolio

Creato il 01 settembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

www.cityrumors.it

Il decreto sblocca Italia aiuta solo i cantieri e i profitti immediati, credendo alla sirena dei meravigliosi successi delle società petrolifere e gasiere. Non agroalimentare ma idrocarburi, non turismo ma scempio del territorio, non valorizzazione del patrimonio culturale ma svilimento del nostro sciagurato Paese. L’industria arranca, la ricerca scientifica è stata punita per anni, il governo Renzi ormai ubbidisce ai poteri esterni, internazionali, che tengono l’Italia asservita. Non c’è una politica europea concordata fra Stati alleati, bensì una competizione. Semplicemente siamo alla detiva, saccheggiati e spremuti. E non finisce qui.

Il Governo Renzi nel cosiddetto Decreto “Sbocca Italia” sancisce la trasformazione dell’Abruzzo e di altri territori italiani in distretti petroliferi. Nel comunicato stampa del Governo si può leggere testualmente “Si è quindi proceduto a riconoscere il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità.”

Quindi Ombrina, Elsa, gli stoccaggi gas di S. Martino sulla Marrucina e San Benedetto del Tronto e tutti gli altri progetti che aleggiano sulla nostra terra avranno una via preferenziale alla faccia della lotta ai cambiamenti climatici.
Avevamo previsto questo salto di qualità nella strategia “fossile” del Governo Renzi, preceduta da molte dichiarazioni in tal senso che avevamo preparato il terreno.
Si arriva al paradosso che le produzioni viti-vinicole, il paesaggio della costa dei trabocchi e in generale il nostro territorio e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili, e su cui si fonda la nostra economia non sono attività strategiche a norma di legge mentre lo sono i pozzi e l’economia del petrolio che sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento e su cui fanno grandi profitti poche multinazionali.
Aspettiamo la pubblicazione del testo definitivo del Decreto per ulteriori commenti sui passaggi più tecnici del provvedimento (che introduce anche il titolo concessorio unico, altro grande regalo alla lobby del petrolio – si legge nel Comunicato governativo “In particolare, si è prevista l’introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi…”).
E’ ovvio che con queste norme sarà più difficile opporsi alla deriva petrolifera prevista per la nostra regione dalla Strategia Energetica Nazionale (puntualmente citata nel comunicato del Governo*) per proteggere e sostenere l’economia del turismo e delle produzioni di qualità.
Fin da ora ci chiediamo come voteranno i parlamentari abruzzesi in sede di conversione in legge di questa norma che in maniera molto chiara realizza lo scenario “nero petrolio” riservato per il nostro amato Abruzzo.
*”Si interviene con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. Tali opere, consentendo al Governo di procedere nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regioni previsto dalla Costituzione e alla luce degli obiettivi posti dalla Strategia Energetica Nazionale.” (Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua)

45.284793 9.845889

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :