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Lo scambio al 24 Ore

Da Brunougolini
Uno sciopero al foglio caro alla Confindustria, Il Sole-24 ore, come quello che ha impedito giovedi 3 febbraio l'uscita del quotidiano, non è un fatto normale. Non è stato infatti proclamato da estremisti pericolosi, come potrebbe credere Raffele Bonanni, bensì dal comitato di redazione.
La materia del contendere ricorda altre vertenze. Forse anche quella della Fiat. L'azienda editoriale ha infatti proposto uno scambio innovativo, cioè a perdere. Essa avrebbe intenzione di mettere in atto 70 esuberi, ovverosia la cacciata di settanta tra uomini e donne dediti alla fattura del giornale. Però potrebbe ritirare la mano minacciosa se venissero ridotti i benefici derivanti dal contratto integrativo. Sarebbe un taglio del 10% dello stipendio in tre anni.
Strano scambio. Perché proprio il contratto "aziendale" pareva essere diventato improvvisamente la pupilla degli occhi di Confindustria  al seguito di Sergio Marchionne. Hanno predicato in lungo e in largo (abbondantemente anche dalle colonne del “Sole-24 ore”) che non solo bisognava seppellire il contratto nazionale, ma che ciascuno si poteva fare il proprio contrattino aziendale.
Ora, in casa loro, decidono che anche il contratto aziendale, però, così come è, è troppo, bisogna limarlo, ridurlo. Se no si da il via agli esuberi, ai licenziamenti o quasi. C'è puzza di ultimatum, c’è puzza di Fiat. Manca solo la Fiom.

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