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Lo Scarabocchio…. immagini in punta di dita

Creato il 06 marzo 2011 da Gabrella
Lo Scarabocchio…. immagini in punta di dita

Il gioco dello Scarabocchio (Squiggle), al pari delle libere associazioni, è una delle tecniche più usate da Winnicott per mettersi in relazione, con la massima spontaneità, con i bambini.

Lo Scarabocchio, in questo caso, è un gioco in comune tra terapeuta e paziente, che permette di valersi della casualità.
La tecnica è questa: "Io dico: chiudo gli occhi e traccio una linea sul foglio, tu la fai diventare ciò che vuoi, poi tocca a te fare la stessa cosa, mentre io la farò diventare ciò che voglio".
Una tecnica quasi proiettiva in cui il bambino improvvisamente diventa attivo, creativo, e soprattutto comunica in un clima di completa intimità e complicità, che qualsiasi altra tecnica terapeutica non avrebbe permesso.
Per l'esattezza più di tecnica si parla di gioco, un gioco senza regole nel quale ciascuno si lascia «prendere e sorprendere».
Mutuata dal grande Winnicott, un’analoga metodologia che uso spesso nei percorsi di ArtCounseling, specialmente in quei momenti di impasse, in cui i bisogni del cliente non hanno ancora raggiunto una chiara definizione.
Il processo , in questo caso, consiste nell’offrire al cliente un grande foglio bianco e la scelta fra pennarelli, matite, pastelli e gessi.
La preferenza per un determinato materiale sarà per me una prima indicazione del suo essere nel “qui e ora”.

I pennarelli hanno la caratteristica di essere prevedibili e semplici da usare, di far sentire più sicuro chi li utilizza in quanto facilitano il controllo.
I colori sono intensi, di effetto, non si espandono rapidamente e non si mischiano facilmente tra loro.
Le matite, i pastelli e i gessi con differenze di intensità tra loro, consentono di produrre sfumature cromatiche, inoltre favoriscono un maggior coinvolgimento intimo dato l’elevato potere adesivo sulla pelle.

Scelto il materiale chiedo al cliente di impugnarlo con la mano sinistra (destra se è mancino), di posizionarlo in mezzo al foglio, di chiudere gli occhi e lasciare andare la mano poi quando pensa che sia abbastanza di fermarsi…. aprire gli occhi e osservare……


Il cliente si troverà davanti uno “sfondo” ingarbugliato di segni, linee, punti; un caos indistinto di simboli ancora sconosciuti.

A questo punto gli domando di far emergere delle “figure” riempendole con il colore.
I risultati sono sorprendenti…. È come se improvvisamente si squarciasse un velo e quello che era uno sfondo con-fuso si popola di figure con forme e confini precisi.


Il segno….l’immagine….il colore hanno fatto ancora una volta il loro “miracolo”: l’indicibile si è reso manifesto….

Da tutto ciò la mia personalissima variazione auto-contenitiva dello Scarabocchio. I miei sfondi indefiniti diventano campiture in cui il colore è protagonista dando vita a personaggi e storie in cui non emerge una sola immagine, bensì è il disegno “intero” che si tras-forma in figura.

Se ti va clicca sul link per vederli ...

http://counseling-espressivo.blogspot.com/p/scarabocchi.html

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