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Lo scemo del Villaggio

Creato il 11 gennaio 2012 da Zfrantziscu
C'è mezza Sardegna in rivolta contro il comico Paolo Villaggio che ieri, in una trasmissione di Rai 3, ha detto a proposito della bassa natalità nell'Isola: “In Sardegna nascono pochi bimbi perché i sardi s'accoppiano con le pecore. Così mi hanno detto”. Una cretinata, di cui, poi, lo stesso attore si è scusato. C'è stata una caterva di reazioni che vanno da quelle di un gruppo di pastori intenzionato a fare causa a quelle del mondo della cultura e della politica. Inserisco fra queste ultime anche quella del senatore dipietrista Federisco Palomba che, in acuta crisi di astinenza, riesce ad evocare Berlusconi anche in questa circostanza. Dio mio che pena.Tutti sono indignati per la battuttaccia di Villaggio; chi evoca un razzismo antisardo chi un odio antropologico contro i pastori chi se la prende con l'imprudenza della Rai e chi è più soft. Ma in questo coro c'è una voce altamente stonata, quella di Gavino Ledda che dopo aver dato del coglione al comico e averlo definito “non gente” e non uomo, sentenzia che “non si possono sostenere certe cose di un popolo”. Giustissimo, accidenti e da condividere. Se – forse dettaglio da poco – non fosse stato proprio lui, l'autore di “Padre padrone”, a mettere in giro il pettegolezzo (ben dettagliato, per di più) poi raccolto e diffuso dal padre di Fantozzi. È pur vero che l'episodio dell'accoppiamento umano con la pecora, è stato enfatizzato nel film omonimo dei fratelli Taviani. Ma lo aveva raccontato Gavino Ledda nel suo romanzo. Un minimo di buon senso avrebbe consigliato Ledda a esimersi dalla feroce condanna di Villaggio: un bue non può dare del cornuto ad un asino.

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