Lo Scisma di San Nicola
Creato il 11 luglio 2011 da Spaziokultura
Episodio davvero increscioso quello che si è verificato ieri in occasione della processione di San Nicola di Bari che certamente non aiuta a distendere gli animi in un paese i cui trasversalismi ormai sono noti. Non si tratta qui di discutere i torti e le ragioni, ma semplicemente di proporre delle riflessioni che aiutino ad essere più pacati perchè non è più possibile che ogni minima cosa nel nostro paese rischia di diventare uno scisma!Spesso basta un poco di buon senso e sana flessibilità per dirimere le più complicate delle questioni, ma forse il buonismo di cui qualcuno si veste è solo di facciata. Ma torniamo alla cronaca.Alle 18,30 doveva avere inizio la processione, ma come spesso accade negli ultimi tempi i portatori latitano. Si aspetta ancora qualche minuto e poi la decisione di non farla perchè i portatori erano pochi. Nel frattempo la voce gira in paese e si cercano volontari per evitare di lasciare San Nicola in Chiesa, ma la decisione sembra già presa e alcuni la difendono. A questo punto interviene il sindaco che media con il parroco mentre molti, in primis alcuni membri della locale banda musicale, si riversano in Chiesa e in strada per manifestare la volontà popolare di fare la processione. Finalmente la decisione: si esce. All'apparire di San Nicola sollevato da almeno 20 persone accorse per offrire il proprio contributo, si eleva un applauso tanto spontaneo e liberatorio che la dice lunga sulla volontà del popolo di vedere per le vie il proprio Patrono. Le riflessioni secondo me a questo punto potrebbro essere tre: 1- come mai i portatori latitano per tutte le processioni ad esclusione di quelle della festa quando si fa a gara pur di esserci? 2- Tutti coloro che sono poi apparsi avevano proprio bisogno di essere richiamati dal rischio della non processione o dovevano semplicemente esserci per amore della sbandierata tradizione? 3- non era forse il caso di aspettare ancora un attimo e magari non chiudersi a riccio e a chiave di fronte ad un problema che comunque si stava cercando di risolvere? Le manifestazioni religiose a Pentone sono tanto sentite da aver acquisito a pieno titolo il riconoscimento di tradizione e come tali appartengono al popolo: si parla appunto di pietas popolare!Non c'è una primogenitura e non c'è un possesso e un possessore quando si tratta di riti e celebrazioni. La Chiesa è di tutti e anzi il Padre non chiude mai le porte nemmeno al peggiore dei peccatori! La Chiesa dovrebbe essere in prima linea per non creare divisioni e soprattutto coloro che vi operano da laici dovrebbero interpretare il loro ruolo con la moderazione dovuta e senza partito preso! Tutto questo però non toglie che noi pentonesi ci riempiamo la bocca di tradizione, ma da qualche tempo abbiamo bisogno di essere richiamati al nostro essere comunità civile e parrocchiale. Il problema ieri infatti non sarebbe esistito se i portatori ci fossero stati come poi ci sono stati! La migliore lezione arriva allora da quel gruppo di bambini che puntualmente in occasione delle processioni aspetta con ansia di trasportare i "cavalletti" per le soste: il loro è un contributo genuino e verace. Saranno forse loro i pentonesi di un futuro in cui ci sarà più serenità nelle valutazioni e meno prestigiosa primogenitura in ciò che si fa? Speriamo, ma per vivere bene il nostro presente tutti dobbiamo essere più moderati, flessibili, disponibili e umili perchè tutti dobbiamo dare il nostro valido contributo e alimentare con la coesione la nostra storia e la nostra tradizione. Dalla prossima processione poi perchè qualcuno non si prende l'onere di organizzare i portatori così da non avere problemi? Evitiamo dunque scontri che non fanno bene a nessuno e nelle nostre discussioni in piazza come nel segreto delle stanze ufficiali facciamo uno sforzo comune affinchè Pentone sia Pentone civitas et universitas.
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