Il genocidio degli Armeni avrebbe potuto assumere contorni ancor più drammatici se la Repubblica Democratica di Armenia nata nel 1920 a seguito del Trattato di Sèvres non avesse deciso, intimorita dalla ripresa dell’espansionismo turco, di entrare nell’orbita sovietica ( Repubblica Socialista Federativa Sovietica della Transcaucasica, nata nel 1922, poi divenuta repubblica autonoma dell’URSS nel 1936)*.
Il negazionismo arrogante di Ankara, inaccettabile sotto il profilo morale prima ancora che politico, rischia oggi di gettare una pietra tombale (se tale linea di indirizzo non andrà incontro a modifiche) sul processo di integrazione della Turchia in seno alla UE.
*Da qui, il motivo dello smaccato atlantismo della Turchia durante la Guerra Fredda (divenuta rampa naturale dei missili USA-NATO puntati contro l’URSS) e i problemi sulla questione, potenzialmente pericolosissima, del Nagorno Karabakh.