Tiranno mi rubi le parole.
Solo lasci il mio spirito ardere stanco
dinnanzi al tuo scandir nettamente l’etere intorno.
Brucia o mia volontà,
ardi il desiderio di vincer costui.
Sola, cupa e afflitta dall’eterno prodigio,
la mano cede al nudo foglio
speranze e passioni di un incontrastato sfogo.
Tu,
rinneghi la luce e incalzi i nostri sogni
con il tenebroso ritorno della notte.
Che sfigurato sia eternamente,
colui che di te fece
nostro incubo e invincibile tormento.