I detenuti del carcere di Secondigliano e i loro bambini, tutti insieme su un palco teatrale, diretti da un regista di fama internazionale: è il progetto del centro territoriale”Mammut” che vedrà la luce il 27 giugno prossimo.
Lo spettacolo in questione si intitola “La porta eterna”, ed è il frutto di un lavoro lungo sei mesi. A gennaio, infatti, il centro territoriale “Mammut” di Scampia ha dato inizio ad un laboratorio pedagogico, teatrale e video nelle scuole del territorio e nel carcere di Secondigliano sulla problematica dei bambini con genitori sotto restrizione carceraria, tema molto sottovalutato ma tanto presente nell’area Nord di Napoli. La scuola che ha intrapreso, insieme al centro, questo progetto, è il “Virgilio IV”, anch’essa sita a Scampia. “La porta eterna” è quindi il risultato di un’ampia riflessione svoltasi tra alunni (di età compresa fra i 12 e 14 anni) e i detenuti, che avrà come tema proprio la relazione tra il dentro e il fuori, tra carcere e mondo esterno, che vivono ogni giorno centinaia di carcerati. “Vogliamo sollecitare – spiegano gli organizzatori – sia negli attori, sia nel pubblico, una riflessione sul coinvolgimento nella pena detentiva dei figli dei carcerati che, pur vivendo in libertà, si trovano ad affrontare gli effetti, anche solo psicologici, della condizione restrittiva dei loro genitori”.
Il progetto è sicuramente impreziosito dalla presenza di Maurizio Braucci, che sarà anche il regista dello spettacolo, con la collaborazione di Pino Carbone e Linda Martinelli. Braucci non è un nome nuovo nel panorama artistico italiano, anzi: è lui ad aver firmato la sceneggiatura di “Gomorra”, il film tratto dal best-seller di Roberto Saviano, vincitore del Gran Prix al Festival di Cannes del 2011 (sopra un momento della premiazione) e di “Reality”, diretto da Roberto Garrone, altra opera pluripremiata. E’ con questi due film che la cinematografia italiana è riuscita ad imporsi, dopo parecchi anni, in ambito internazionale. Ma Braucci è anche molto attivo nel sociale: nato nel rione Montesanto, proprio nel suo quartiere di nascita ha fondato il centro sociale “DAMM” ed ha scritto il testo di “Sete”, uno spettacolo teatrale andato in scena nel carcere di Volterra. “La porta eterna” è, quindi, solo il proseguimento della sua attività che si svolgono sempre in luoghi dall’estrema marginalità.
Lo show dei detenuti di Secondigliano , 10.0 out of 10 based on 1 rating