Magazine Diario personale

Lo spaventamamme

Creato il 02 gennaio 2015 da Miroku

So che molte di voi sono mamme e probabilmente faranno fatica a condividere questo mio punto di vista, ma proprio per questo motivo vorrei analizzare per bene quello che illustri professionisti e blogger scrivono creando sensazionalismo e allarmismo senza neanche sapere di cosa stiano realmente parlando (o scrivendo, nel caso).

Poco prima di Natale, il 22 Dicembre, la dottoressa Sabrina Salvadori che, ahimè si dichiara pediatra e mamma, spara la bomba (che oramai non fa neanche più tanto notizia) sulla violenza nei videogiochi nella rubrica La Ventisettesima Ora, blog del Corriere della Sera, con tanto di titolo eclatante e spaventamamme:

Videogiochi che «allenano» alla violenza
E io li stavo per regalare a mio figlio

A parte la tristezza dell’usurpato tema trattato, la dottoressa si arma di mitra ed inizia a sparare a raffica:

Mio figlio Francesco ha 11 anni e come tutti i suoi coetanei ama giocare ai videogiochi. Qualche tempo fa mi ha chiesto di comprargli un nuovo gioco per la Play Station: «mamma ti prego, è un gioco bellissimo, ce l’hanno tutti, adesso è appena uscita la nuova versione, mamma ti prego, si chiama GTA V, ti prego mamma me lo compri?». Ho chiesto che tipo di gioco fosse e lui mi ha risposto: «È un gioco di corse di macchine e di inseguimenti, è bellissimo, mamma ti prego». Dato il suo buon rendimento scolastico ho deciso di esaudire la sua richiesta. Ma il gioco era esaurito e quindi abbiamo fatto una prenotazione a mia nome (serve un adulto per fare una prenotazione), abbiamo dato una caparra di 5 euro, e ci hanno detto che avrebbero mandato un sms quando fosse arrivato.

videogiochi-violenti

La prima osservazione che mi viene da fare è che la mamma in questione, la signora Salvadori, ha prenotato a suo figlio il regalo senza sapere minimamente di cosa si trattasse. Le è bastato un “ce l’hanno tutti” per dare per scontato che potesse tranquillamente fare quel regalo al suo bambino. Stiamo parlando di un bambino di 11 anni che sicuramente non sa di cosa si tratta, che sicuramente pur di avere un regalo direbbe una “piccola bugia” alla mamma.

La Salvadori pochi giorni dopo partecipa ad un incontro, organizzato da persone probabilmente meno informate di lei, chiamato tristemente “Progetto Pinocchio”, durante il quale fanno vedere un video di bambini intenti a giocare a GTA 5 e che si divertivano a derubare una prostituta e poi commettere un “femminicidio”.

Ero incredula. Ma come è possibile che esistano dei giochi simili, che delle persone possano inventare e programmare dei giochi così, e che oltretutto questi giochi possano essere messi in vendita nei negozi? Senza parlare del fatto che i ragazzi possono anche scaricarlo da internet, quindi completamente al di fuori del controllo dei genitori, molti dei quali non sanno nemmeno che questo si possa fare. Ci è stato detto che questo “ gioco” in pochi giorni dalla sua uscita nel mercato ha fatto guadagnare ai suoi produttori più di quattro volte quello che è costato per produrlo. Che schifo.

Mettendo da parte l’ignoranza della dottoressa e l’ignobile figura di cacca della quale discuteremo tra un pò, probabilmente i tizi del Progetto Pinocchio hanno appreso molto dallo stesso Pinocchio. Scaricare quel gioco da internet è possibile solo con a disposizione una carta di credito che abbia una disponibilità di circa 70 euro, cioè semplicemente acquistandolo. Non si può neanche piratare (cosa illegale cara dottoressa), visto che non esiste una versione PC. Cara dottoressa lei non dovrebbe aver dato a suo figlio una carta di credito giusto? Se l’ha fatto sappia che sta violando una delle più elementari leggi. Ma non solo, se la dottoressa quando ha regalato la Playstation al figlio si fosse informata di cosa stesse facendo avrebbe notato tra le prime pagine del manuale (e tra le note all’accensione della console) che esiste il “Parental Control“, questo sconosciuto. Di cosa si tratterà mai? Beh potete informarvi qui, ma vi basterà semplicemente sapere che, così come alla TV potete mettere un codice per evitare che vostro figlio possa vedere omicidi, sfruttamenti della prostituzione o pornazzi (si, perchè tutto questo c’è in TV tutti i giorni ed a tutti gli orari), allo stesso modo potete farlo sulla Playstation per evitare che acquisti o che utilizzi materiale non adatto alla sua età. Comodo eh? Se volete potete lasciare vostro figlio alla Playstation quanto vuole, tanto non potrà mai utilizzare materiale a lui non idoneo.

Sono stata ad un soffio dal regalare a mio figlio un’arma letale di cui non conoscevo la pericolosità, lo stavo per rovinare io stessa, che angoscia.

Qui l’esplosione di ignoranza dilaga da ogni poro. Potremmo stare a parlare per ore di quanto i vostri bambini, anzi voi stessi, abbiate giocato a Super Mario, ma non vedo gente dare testate nei mattoni con la speranza che appaia un fungo. Ho passato la gioventù giocando a calcio sulle console ma a calcetto sono una vera schiappa. Ho “assassinato” nazisti, comunisti, alieni, mostri, formiche giganti, ho “assassinato” il papa, il Re, il presidente americano, draghi volanti, cavalieri oscuri, ho fatto la guerra a mezzo mondo, ho “investito” pecore e persone per fare più punti possibili. Eppure nel mondo vero, quando vedo un cane abbandonato piango. Quando vedo una persona che sta male sto male anche io. Sono un killer spietato che sta pensando all’adozione a distanza.

Ma la dottoressa non contenta decide di calare l’asso dell’ignoranza:

Io faccio la pediatra e mi sono sentita inadeguata come mamma e come professionista, mi sono chiesta cosa potevo fare e così una sera a cena, parlando dei nostri figli, ho manifestato questa preoccupazione alla mia carissima amica Ilaria Capua, Deputato alla Camera.

La dottoressa ha messo una buona parola con la Deputata Ilaria Capua, ha chiesto aiuto ad una amica importante. Bell’esempio per il suo bambino, ora si che saprà come farsi strada nella vita. Ma una cosa giusta l’ha detta proprio in quella frase:

mi sono sentita inadeguata come mamma e come professionista

Si cara signora Salvadori, ha sbagliato come mamma (e non per quello che ho già detto, ma per quello che dirò tra poco) ma soprattutto ha fatto una figura di…. vabbè… come professionista.

Ma veniamo alla parte divertente di tutto ciò, gentile signora. Il punto in cui è stata inadeguata come mamma. Se suo figlio le avesse detto che i suoi amichetti hanno DVD sconci con tette e culi in giro, o peggio ancora DVD di un film particolarmente violento, lei cosa avrebbe fatto? Immagino che l’avrebbe prenotato senza informarsi. O avrebbe ALMENO visto che sulla copertina del DVD ci sono delle tette o delle persone trucidate? Stiamo nel 2015 signora, lei blogger apra google e digiti il titolo di quel DVD. POI, RISPONDA A SUO FIGLIO.

Ma la cosa che più mi spaventa è l’inadeguatezza della professionista. Non è concepibile che lei, che lavora coi bambini, non sappia cos’è il PEGI. Si tratta di un sistema (che funziona benissimo) di classificazione dei videogiochi che indica a caratteri cubitali sulla confezione del gioco l’età minima consigliata per quello specifico gioco. Questa è la copertina del videogioco in questione, GTA 5:

gta 5

C’è un 18 rosso grande come una casa, c’è un tizio con un mitra, uno con una pistola, un cane feroce ed una donnina poco raccomandabile. Cos’altro dovevano fare? Mettere una grande X rossa al centro?

Ma non è tutto, se avesse provato a girare la custodia avrebbe notato:

gta 5

C’è di nuovo quel 18 rosso, c’è un pugno che secondo le semplici regole della classificazione PEGI indica violenza, c’è una siringa che indica droghe, c’è una vignetta che indica linguaggio scurrile.

Pensi signora, sui dvd coi film neanche c’è tanta organizzazione. La verità è che il problema esisteva anni fa, un pò per la mancanza di informazione verso il media, un pò per la convinzione che un videogioco è una cosa per bambini, ma questo problema oggi non esiste più. Sono stati fatti passi da gigante ed oggi un videogioco (che le ricordo è un mezzo di intrattenimento al pari di un libro, un DVD, una TV o una radio) è molto più sicuro di un film. Con un minimo di informazione e di intuito, visto che anche la persona meno istruita del mondo capirebbe che quel 18 rosso non è un numero da giocare alla roulette, si riesce a scegliere tranquillamente con cosa far divertire in nostro bambino.

Ci è stato detto che questo “ gioco” in pochi giorni dalla sua uscita nel mercato ha fatto guadagnare ai suoi produttori più di quattro volte quello che è costato per produrlo. Che schifo.

Sinceramente cara dottoressa, il “che schifo” sento di doverlo dire io. Ho davvero paura che un giorno un mio bambino possa essere messo nelle mani di una persona con così poca competenza. Una che ha fatto prima a scrivere l’articolo sensazionale in cui si vanta dell’amicizia con la deputata, piuttosto che aprire google e scrivere “gta 5″.

Sono sorpreso anche di come una testata di caratura nazionale come il Corriere abbia potuto permettere un tale articolo, tra l’altro bombardato di commenti che prendono in giro la signora in questione (e quelli che si leggono sono i non censurati). Se questa è l’informazione nazionale, io preferisco leggere i vostri/nostri blog.

Beh, ora vi saluto, torno a vedere una delle mie serie preferite di quest’anno, Spartacus: Sangue e Sabbia. Devo fare presto perché stasera ho un incontro tra gladiatori al Colosseo….


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