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Lo sporco mestiere di madre.

Creato il 28 luglio 2015 da Nenecherie
Questo post nasce dal fatto che qualche pazza insensata tra le mie lettrici nutre un'immotivata e assurda curiosità verso le nostre avventurose vacanze in Sicilia/Calabria/Berlino conclusesi già da qualche settimana. In realtà sulle vacanze ho poco da dire a parte che:1) io e Coinquilino quando abbiamo partorito questo progetto eravamo chiaramente ubriachi e affetti da demenza;2) Berlino è una città interessante e affascinante ma non potrei mai vivere in un posto in cui la gente va in giro conciata come se stesse lavando per terra di domenica mattina;3) la Sicilia è sempre il posto più bello del mondo, ma fa ingrassare;4) sono tornata con una gastroenterite che mi ha fatto perdere senza sforzo tutti i kg i baby fat che mi rimanevano.Tuttavia queste vacanze mi hanno dato modo di riflettere sul fatto che quando sei madre le vacanze (ma il discorso andrebbe allargato anche a weekend e feste comandate) smettono di essere un'oasi di pace, relax e divertimento e si trasformano in una specie di interminabile e penoso tour de force. Niente asilo. Niente baby sitter. Niente case a prova di bambino terremoto. Pasti fuori casa. Orari sballati. Insomma durante le vacanze ci sono tutte le premesse atte a far sì che il vostro pargolo si scateni in tutta la sua furia omicida e suicida e vi trascini in una spirale di sconforto misto a rabbia e vergogna.Lo sporco mestiere di madre.
Come ha giustamente detto la Connie in un recente post, che ha raccolto tutta la mia solidarietà di madre e donna, esistono bambini estremamente buoni e ragionevoli che stanno seduti a tavola e non si dilettano nel lancio di cibarie in direzione di commensali e astanti, che se sono stanchi si addormentano senza ululare come lupi mannari, che accettano di buon grado di passare qualche minuto nel passeggino, che in spiaggia fanno il bagno senza disturbare i presenti o appoggiarsi alla loro sdraio per fare la cacca (nel pannolino, eh!) ... insomma esistono dei bambini ragionevolmente buoni e tranquilli. Ma purtroppo esistono anche bambini che non sono così. Agitati, vivaci, irrequieti, scassaminchia, scostumati. Decidete voi in base alla vostra sensibilità che termine volete utilizzare ma il concetto è chiaro: bambini che tu, giovane donna in vacanza con smalto e messa in piega, non vorresti mai incontrare al tavolo o all'ombrellone affianco.
Noi che li abbiamo concepiti e cresciuti questi piccoli anarco-insurrezionalisti li amiamo comunque. Anche se non concepiscono un NO come risposta. Anche se schizzano acqua dappertutto. Anche se ingeriscono sabbia e sputano pane. Un po' li amiamo a prescindere per il semplice fatto che sono i nostri scarraffoni, un po' li amiamo perché sappiamo che sotto quella scorza di ribellione infantile e sporcizia si nasconde un animo tenero, gentile e generoso.
Purtroppo il più delle volte GLI ALTRI non si dimostrano altrettanto tolleranti e ci trattano con malcelata disapprovazione. I loro sguardi sembrano dirti (e spesso non si fermano agli sguardi) "Che bambino incivile! Ma la colpa non è sua, ma dei suoi genitori troppo permissivi/arrendevoli/cretini/deboli/incapaci che gli consentono di fare quel che cazzo gli pare dando fastidio a me che sto beatamente in vacanza".
Lo sporco mestiere di madre.
Cara giovane donna in vacanza che odi mio figlio, io mi rivolgo a te e - credimi - lo faccio senza nessun tipo di acredine ma solo per spiegarti un paio di cosette...
Io 3 anni fa ero come te. Odiavo i bambini e li tenevo alla larga (questo a dire il vero non è cambiato), ma soprattutto ero convinta che bastasse essere dei genitori calmi, fermi e giustamente severi per ottenere bambini tuttalpiù vivaci, ma nei limiti della buona educazione. Guardavo con sdegno le madri di mostri urlanti pensando con supponenza che i miei figli non sarebbero stati mai così perché io sarei stata una madre migliore di loro.
Ecco, cara giovane donna, ora che il tempo è passato e mio figlio ha 15 mesi mi sento di poter affermare che io 3 anni fa non avevo capito un cazzo e non sapevo una beata minchia di cosa significa allevare un bambino  ed educarlo.
La verità, cara giovane donna, è che i nostri figli nascono già con un loro temperamento su cui noi possiamo incidere parzialmente, ma senza aspettarci grandi stravolgimenti. Per cui se abbiamo un figlio stronzo, al massimo possiamo renderlo un po' meno stronzo ma di certo non diventerà un monaco buddista a 2 anni. Ed è vero anche il contrario: se abbiamo un figlio angelico o che mangia tutto o che dorme nel suo lettino per 12 ore filate non è merito nostro, ma è solo un suo modo di essere per cui dovremmo ringraziare tutte le divinità del Pantheon.
La verità è che noi mamme di anarco-insurrezionalisti ci struggiamo dalla mattina alla sera (e spesso anche la notte, ahimé) per impedir loro di suicidarsi e per inculcare un paio di regolette di base del vivere civile e arriviamo a sera ridotte uno straccio, con gli occhi iniettati di sangue e vaghi propositi di isterectomia. Quindi scusaci, cara giovane donna senza figli che ci biasimi, ma non ce l'abbiamo la forza di impedire a nostro figlio di giocare in acqua schizzando perché quelli sono gli unici 5 minuti della giornata in cui "sta buono" e non vuole venire in braccio nonostante pesi 12kg e non sta cercando di procurarsi ferite mortali e in fin dei conti sta solo facendo schizzare un po' d'acqua in aria, a mare, in una torrida giornata di luglio.
Io non ce l'ho con te, cara giovane donna dall'utero intonso, e per questo motivo ti consiglio di essere un po' più tollerante verso di me e il mio adorabile monello perché purtroppo la vita è una ruota e molto probabilmente un giorno avrai anche tu dei figli e potrebbe capitartene uno molto più stronzo del mio. Che io sono buona, ma il karma purtroppo no.

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