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Lo spot razzista

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

In questi ultimi anni abbiamo notato l’incremento di pubblicità razziste, che si accompagnano alla miriade di pubblicità che sviliscono l’immagine femminile.

Mi scandalizzavo ogni volta che sentivo uno spot in tv il cui claim era “L’oliva negra sempre allegra” che bollavo come razzista, ma mai come ora gli spot sono così espliciti nel veicolare odio razziale.

Lo spot razzista
  

Il primo è quello relativo ad una palestra di Vicenza. A sinistra un uomo di colore di aspetto estetico discutitibile (ritoccato per renderlo brutto) a destra una ragazza in forma che incarna lo stereotipo della ragazza perfetta con il fisico da copertina.

Ciascuno ha un “baloon” affianco. Lui esclama: “Io non ci vado”, lei risponde ridendo mentre si allena “e si vede LOL”. mi sono chiesta perchè rappresentare la bruttezza con un uomo di colore e se questo fosse un caso o voluto tipo stile propaganza fascista.

Lo spot razzista

Il secondo spot razzista è stato realizzato dall’UE  (appena ritirato per polemiche) e ancora peggio dal momento che si tratta di uno spot istituzionale e non commerciale. Una ragazza bianca vestita come Uma Thurman di Kill Bill viene aggredita da tre persone munite di spada: un cinese, un arabo e un africano. La ragazza si difende moltiplicandosi in tante copie soto slogan “più siamo più siamo forti”. Lo spot, ne parla anche repubblica, è palesemente razzista. Il cinese rappresenta il potere economico della Cina socialista contropposta al capitalismo dell’occidente, l’arabo rappresenta la religione islamica (quindi l’antislamismo) e l’africano rappresenta l’immigrazione etnica in base agli antichi pregiudizi contro i “negri”. Se la protagonista, che rappresenta l’europa, fosse stata bionda sarebbe uno spot ariano in piena regola!

Anche qui il protagonista negativo è uomo, banalizzando la violenza contro le donne a scopo razziale, alludendo ad alcuni fatti di cronaca relativi ad alcuni stupri ad opera di immigrati.

Da questi due spot ho notato un particolare: l’uomo brutto, violento e cattivo è nero ma anche maschio, il bello, inoffensivo e pacifico è bianco e femmina. Ho provato ad interpretare questo con una mia considerazione: Negli spot sessisti il corpo femminile viene sempre usato per attrarre e per rappresentare la bellezza come qualcosa che attrae anche sessualmente. E’ chiaro che lo spot oltre ad essere razzista è pure sessista ed eterocentrista, tutto puntato sullo sguardo maschile o meglio dell’uomo fascista (l’ultimo anche perchè strumentalizza la violenza sulle donne).

Mary



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