Il PM Guariniello ha aperto un’inchiesta in questi giorni che riguarda il mercato ittico torinese e nazionale: si tratta infatti di un’indagine sul commercio di pesce avariato “ringiovanito” e salvato da uno spray che lo renderebbe fresco alla vista e all’olfatto. La cultura popolare ci ha insegnato alcuni elementi fondamentali per riconoscere un pesce fresco: occhio brillante, le squame lucenti e un odore “di mare”.
Ma cosa succederebbe se queste caratteristiche fossero falsificate? In molti banchi ittici italiani si sospetta sia successo proprio questo: l’uso di una sostanza chimica sul pesce che renderebbe quello vecchio più appetibile, dandogli un’aria “ringiovanita”; ovviamente, però, il cibo avariato rimane tale.
Photo credit: Brocken Inaglory / Foter / CC BY-SA
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Il cafodos sarebbe stato spruzzato su alcune casse di pesce avariato, motivo per cui Guariniello, dopo una segnalazione dell’istituto Superiore di Sanità, ha disposto indagini dei NAS su tutto il territorio nazionale. Il fascicolo d’inchiesta è per ora contro ignoti, con l’ipotesi di frode in commercio.
Il prodotto che “rinfrescherebbe” il pesce avariato è di origine spagnola, zona in cui si stanno quindi concentrando le indagini sulla ditta produttrice. La sostanza in sé è atossica, tuttavia potenzialmente pericolosa a causa dei seri danni che può causare l’ingerimento di cibo avariato: il pesce avariato sarà sì più accattivante alla vista e ingannevolmente “fresco”, ma i batteri che proliferano nel cibo guasto sono ovviamente rischiosi per la salute.
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