Il XXI rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di Provincia fornisce una immagine tristemente prevedibile.L’Italia fotografata da Legambiente ritrae una vecchia signora ormai stanca, arroccata nel passato, circondata da vecchi ricordi: lavori ed opere mai completati, progetti chiusi nei cassetti, simili a sogni di gioventù mai diventati realtà.Opere “congelate” come il prolungamento della “metro” torinese o gli impianti di compostaggio a Ragusa o la Salerno-Reggio Calabria… L’istantanea di Legambiente ritrae la vecchia signora in posa, sorridente, il resto del mondo progetta, si muove e lei invece lì ferma e immobile: non progetta e non si muove.Il monito di Vittorio Cogliati Dezza è perentorio: “Quello che serve è una sintesi che superi questa frammentazione e mostri una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio e consumare l’energia, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione, spazi pubblici più sicuri, più silenziosi, più salutari, più efficienti e meno alienanti, dove si creino le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del vicinato, del quartiere, della comunità… Questo è #sbloccafuturo.”Un altro modo di pensare il futuro. Un altro tipo di mobilità. Un altro modo di fare energia.Il primo capitolo del rapporto ha un titolo fortemente evocativo: l’erba del vicino, proprio così l’erba del vicino che forse non è più verde della nostra, ma certamente al verde “tende” più di noi. La rigenerazione urbana sostenibile è nei fatti spesso presente nei progetti delle maggiori città europee ed è tristemente assente nei nostri piani e nelle nostre città.La signora fa fatica a ristrutturare, ad abbattere per ricostruire, a rinnovare se stessa attraverso il rinnovo di interi quartieri.Catania e San Berillo un esempio per tutti.Nel 1957 la città di Catania avvia un progetto di riqualificazione di un intero quartiere: San Berillo.continua a leggere
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Il XXI rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di Provincia fornisce una immagine tristemente prevedibile.L’Italia fotografata da Legambiente ritrae una vecchia signora ormai stanca, arroccata nel passato, circondata da vecchi ricordi: lavori ed opere mai completati, progetti chiusi nei cassetti, simili a sogni di gioventù mai diventati realtà.Opere “congelate” come il prolungamento della “metro” torinese o gli impianti di compostaggio a Ragusa o la Salerno-Reggio Calabria… L’istantanea di Legambiente ritrae la vecchia signora in posa, sorridente, il resto del mondo progetta, si muove e lei invece lì ferma e immobile: non progetta e non si muove.Il monito di Vittorio Cogliati Dezza è perentorio: “Quello che serve è una sintesi che superi questa frammentazione e mostri una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio e consumare l’energia, un altro tipo di mobilità a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione, spazi pubblici più sicuri, più silenziosi, più salutari, più efficienti e meno alienanti, dove si creino le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del vicinato, del quartiere, della comunità… Questo è #sbloccafuturo.”Un altro modo di pensare il futuro. Un altro tipo di mobilità. Un altro modo di fare energia.Il primo capitolo del rapporto ha un titolo fortemente evocativo: l’erba del vicino, proprio così l’erba del vicino che forse non è più verde della nostra, ma certamente al verde “tende” più di noi. La rigenerazione urbana sostenibile è nei fatti spesso presente nei progetti delle maggiori città europee ed è tristemente assente nei nostri piani e nelle nostre città.La signora fa fatica a ristrutturare, ad abbattere per ricostruire, a rinnovare se stessa attraverso il rinnovo di interi quartieri.Catania e San Berillo un esempio per tutti.Nel 1957 la città di Catania avvia un progetto di riqualificazione di un intero quartiere: San Berillo.continua a leggere
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