Lo squilibrio del potere

Creato il 09 dicembre 2010 da Demopazzia


Qualche anno fa frequentavo una ragazza che si stava laureando. Uno degli assistenti che la seguivano la invitò a cena a casa sua per discutere della tesi. Lei non riusciva a vedere cosa ci fosse di sbagliato. In fondo si trattava della sua tesi. Se fosse servito a laurearsi perché non accettare quell’invito?
Se vi viene in mente almeno un motivo per cui non avrebbe dovuto accettarlo forse fareste bene a riconsiderare la vostra opinione sulla visita di Renzi ad Arcore. Sono in molti infatti ad aver fatto spallucce, che volete che sia, sempre a spaccare il capello in quattro voialtri, lasciatelo lavorare, è il nuovo che avanza, oltre le ideologie. Già.
Il sindaco di Firenze ha detto se per ottenere qualche milione di euro deve andare ad Arcore lui ci va, anche se sa che è sbagliato. Ora sarebbe fin troppo facile ricordare che c’è stato anche chi prima di lui aveva pensato che se per ottenere una licenza edilizia doveva andarci a letto ci sarebbe andata. C’è stato chi ha pensato che se per dare una svolta alla propria carriera doveva fargli un pompino glielo avrebbe fatto.
Ovviamente sono situazioni molto diverse, ma hanno qualcosa in comune.
Lo squilibrio di potere. Il più potente che “costringe” il più debole a fare una cosa che non gli piace o non ritiene giusta in cambio di una ricompensa. In genere si sa che non è bello ed infatti si cerca di tenerlo segreto. Infatti anche l’incontro tra Renzi e Berlusconi avrebbe dovuto rimanere tale. E forse lo sarebbe rimasto non fosse per il gusto della notizia che contraddistingue entrambi i personaggi coinvolti.
Eppure è lo stesso Renzi a riconoscere che ricevere ad Arcore è sbagliato. Infatti deve far seguire a questa affermazione una giustificazione. Il bene di Firenze, la Costituzione o, addirittura, l’amore per la sua città.
L’amore. L’amore vince su tutto. Insomma chi non andrebbe ad Arcore per la sua città non la ama abbastanza. Tutti voi che mi criticate non amate Firenze. Tutto ciò è un po’ patetico.
Si può amare la propria città continuando a fare quello che si ritiene sia giusto. Si possono “fare” le cose rispettando le regole, le forme e le procedure corrette, senza piegarsi ai voleri di questo o quell’altro potente. Si danno in prestito i campion della spazzatura per ripulire Napoli se si pensa sia giusto non perché si sa che dopo qualche giorno si potrà andare a batter cassa.
Favori, scambi, incontri segreti questo è il nuovo che viene da Firenze.
Ma il Renzi se ne frega, come è palese dalle interviste rilasciate e dalle risposte che da a chi lo critica sulla sua pagina di facebook, e sotto sotto se la ride perché anche questa volta è riuscito a far parlare di se. E questo, gliene va dato atto, gli riesce benissimo.


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