Lo sregolato

 Finalmente il Pd decide di darsi una regolata, ma il buon Matteo la prende male e dice: "Perchè adesso?".La domanda ovviamente è malposta, perchè non bisogna cercare il motivo per il quale questa volta ci saranno delle regole ben precise, ma piuttosto bisognerebbe chiedersi: perchè non c'erano le altre volte?La risposta non è difficile, anche Renzi può capirla (nel caso può farsi aiutare da Giorgio Gori...): perchè quelle passate si chiamavano "primarie" ma erano "incoronazioni", questa volta invece si tratta di una competizione vera. Comunque stia tranquillo, i sondaggi dicono che viaggia come un frecciarossa, anzi, vola come un razzo. E rischia anche di radere al suolo il quartier generale, perchè se il segretario di un partito (il segretario in persona!) dovesse perdere la competizione popolare contro un oppositore interno al suo stesso partito, è ovvio che dal giorno dopo niente sarebbe più come prima (per dire, nelle primarie milanesi è bastato un Pisapia per far dimettere il segretario Regionale e il coordinatore del Pd, Martina e Penati, poi rimessi in sella). C'è chi dice però che se votano solo gli elettori di centrosinistra (com'è giusto che sia) non possono darla vinta ad uno con delle idee diciamo "poco affini" a quell'area politica.Può essere, ma il disgusto è forte anche tra i nostri elettori e quando l'odore è così intenso, la tentazione di tirare lo sciacquone e buttare giù tutti è fortissima. Renzi sta al Pd come Grillo sta alla politica italiana.