Lo stalker is in the air

Creato il 04 novembre 2010 da Olga

Vogliamo ringraziare la Carfagna, ministro per le pari opportunità, prima di tutto di esistere. Se non ci salverà l’amore, ci salverà il bello. In secondo luogo, vogliamo ringraziarla per averci insegnato come distinguerci nell’ars orandi. Grazie Mara. In terzo luogo, ti vogliamo ringraziare per la legge sullo stalking. (No, ma è una legge promossa dal direttivo Prodi, e poi Concita de Gregori, Concitina… poi, infine, approvata da – E il passante di Mestre, chi l’ha fatto? No ma il passante di Mestre ha fatto tutto il Pd . Ok, chissene frega chi ha fatto cosa: poi ve lo siete fatti rubare e siamo alla frutta perché non avete ancora capito che i problemi sono 1) il precariato 2) la disoccupazione 3) uso e abuso degli stage. A noi giovani non può fregarcene di meno se dopo 15 anni di processi mi arrestate lo stalker, se dopo 40 anni di contributi versati, fate il ponte sullo stretto, se finalmente finite la Salerno-Reggio Calabria.
Ci stiamo facendo un culo per sentire alla radio vallette di mezza età, assurte a opinion leader – ma de che – dire: “ No ma i giovani d’oggi non hanno il senso del sacrificio”; “Non avete il senso del lavoro”; e lo dite voi, generazioni di mezzo, mentre da sottobanco beneficiate di manodopera semigratis, per farvi le vacanze di Natale ai Caraibi perché “sono molto stressato”, e mangiate sul lavoro di qualche giovinetto che si fa 8 ore al giorno per meno di 500 euro al mese: siete voi che fate schifo. E il sacrificio sapete dove potete mettervelo, nel punk.) Fortunatamente però siamo belli e

L’amour nous sauvera

Ma non è proprio di questo che vorrei parlare, mes chers. Non so se vi è mai capitato di innamorarvi, di essere corrisposti quel giusto per cadere come peri e poi di non essere più corrisposti. Cioè insomma, di rimanere inculé. Voilà.
Credo sia capitato a tutti e se non vi è capitato non è certo perché siete più fighi, non né certo perché siete più furbi, ma è perché non avete vissuto e forse fate passare le buone occasioni come rondini in cielo. Ma una rondine non fa primavera: L’amore pensato, lo chiama Gazzè. Stop.
Comunque, le delusioni d’amore sono all’ordine del giorno. Saperle affrontare significa saper vivere. Non si sa mai che fare in vero, se le si sa affrontare troppo bene finisce che non ci si innamora più.
Quando siete nella fase del bruciare foto, fare un falò dei ricordi e cercare di non sentire più l’amato è qui che si verifica lo stalking. Uno stalking silente, indiretto e involontario. Lo stalking che l’altra persona incoscientemente vi fa, uccidendovi lentamente, per mezzo dello Stalker.

Ma tutto è vano senza esempi.
Un giorno mi piaceva, anzi ero innamorata, di un ragazzo che si chiama G. Ero al liceo, volevo dimenticarlo ma non ci riuscivo per via del fatto che mmmm ne ero innamorata. Comunque ce la mettevo tutta. Un mio compagno di classe, uno di quei giorni di nebbia, dice: “G@@@e”. Era 2 file dietro di me, io mi giro e gli dico: “ Come fai a saperlo?” lui mi chiede: “sei pazza, non ho detto niente” io: “Tu hai detto quel nome” “No, non ho detto nulla” “Vaffanculo” “Che nome?!” “G@@@e”. Non è dato di sapere se l’abbia detto veramente, ma da quel giorno il mio compagno cominciò a sussurrare e a scrivere quel nome ovunque. E’ chiaro che lo Stalker stava lavorando contro di me.
Un’altra volta mi è capitata con un altro nome, M. Ora sapete bene come sia raro trovare una persona che si chiami M. Quel giorno che bruciai le foto lo si sentiva ovunque
“Ciao sono M da Roma” alla radio.
“Andiamo a mangiare la pizza, da Di M”
“Mattonelle M Mattei”
“ Piacere, M”

Una persecuzione. Per non parlare dei ricordi e dei luoghi, delle notizie alla televisione. Tutto tutto vi fa stalking. Un giorno, non ci potrete credere mai, trovai una lettera per terra, era la lista della spesa. Fra gli oggetti in lista “ gianduiotti baratti milano”: i suoi preferiti, quelli che quel giorno ne mangiammo 15 kg in treno, sì. Chi cazzo è che nella lista della spesa in mezzo alla carta igienica e il dentifricio mette i gianduiotti più buoni, più cari al mondo e mezzo introvabili in una città come Padova? Lo Stalker. Era chiaro che era intervenuto sulla lista, mettendoci i gianduiotti. Oppure in una discoteca del nordest, conobbi un giovane che parlava di calcio, “ che squadra tifi?” “ Torino” la squadra del ragazzo che dovevo dimenticare, ma va? “ma perché?” Lui non mi rispose. Ma la risposta sarebbe stata “Me l’ha detto lo Stalker di dirtelo”. E non ditemi che non e capitato anche a voi. E ancora, mi è successo di avere a che fare con un ragazzo che si firmava come il mio amato, ma che si chiamava totalmente in un modo diverso “Scusa ma perché?” “ Mi piace il nome”. No. Era stato lo Stalker a dirglielo. Un’altra volta mi è capitato di andare alla stazione, prendere un treno, sedermi,il tempo di prendere fiato per la gran corsa, girarmi un attimo e vedere esattamente lui alla mia destra, ma fuori dal treno, al binario opposto, al telefono. Lo stalker è incredibile, riesce a organizzare tutto e tutti come pedine.

Per battere Lo Stalker c’è pochissimo da fare. Cercare di non farsi trovare: vestirsi di scuro d’inverno e mettere calzari alati d’estate. La velocità è importante. Fare finta di nulla è altrettanto importante, l’indifferenza: non trasalire se si sente il suo nome, non gesticolare se alla tv o nel giornale riportano qualcosa che sembra ricordarvi la persona. Insomma cercate di non farvi notare. Dovete stare in un eterno trallalatrallalatrallala… se trovate liste o cose strane rispondere con un “ma va?” e poi fuggite, fuggire a ogni buona occasione, o lo Stalker vi troverà.
E ricordate: non one’s gonna find you when you’re hiding in the dark. Nessuno vi troverà se vi nascondete al buio, cioè bene. Nemmeno lo Stalker, ovvero il caso, o insomma lei: la maledetta primavera.

Thanks Niceh for this song, very suitable for this post.

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