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Lo statista Calderoli, la teoria sul calcio e le gnocche padane.

Creato il 07 giugno 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Lo statista Calderoli, la teoria sul calcio e le gnocche padane.Accaloratosi alla vista delle “gnocche padane” a denominazione di origine controllata (almeno nordiche da tre generazioni), il ministro piromane Calderoli non ha perso l’occasione per presentarsi al gran galà teletrasmesso da Rete4, sulla scia di dichiarazioni che, ancora una volta, lo hanno portato alla ribalta delle scempiaggini italiane ponendolo decisamente al primo posto. Volendo fare il "figo" tra tante bellezze con nessun influsso dialettale meridionale, il prode Calderoli stavolta se l’è presa con i calciatori. Proprio coloro che, in mutande prendono a pedate una palla. “Tagliare i premi ai giocatori della nazionale – ha tuonato il ‘miracolato’. Rivedere al ribasso le cifre pagate ai calciatori delle società che – ha chiosato il ministro testimonial del famoso lanciafiamme T-148 – non sono italiani e manco padani”. Se in questo momento di crisi Calderoli decidesse di fare il serio, continuerebbe a svolgere il suo ruolo di ministro a titolo onorifico perché, in tutta onestà, a parte l’andare da Napolitano per farsi correggere il tema sulla Costituzione da portare il giorno appresso all’istituto scolastico differenziale che frequenta, non è andato al di là dell’incendiare qualche scartoffia. Presa in sé, la proposta di Calderoli un senso lo ha. Se perfino la “casta” dei politici decide di decurtarsi un misero 10 per cento, perché altrettanto non dovrebbero fare i calciatori e, soprattutto, le star della televisione intesa come Rai e non Mediaset? Il problema è che Calderoli non ha alcuna credibilità per lanciare proposte che vadano oltre la demagogia tardo-padana. Concettualmente incapace di argomentare un pensiero, spara nel mucchio non dando alcun peso alle parole che gli fuoriescono molte volte prive di senso. Lo “spitfire” umano segue a ruota altri suoi colleghi di partito che usano la truculenza anche quando basterebbe articolare suoni in modo meno volgare. È di qualche ora fa l’apprezzamento di Francesco Speroni sul Pdl e si perdono nelle notti, e nei giorni dei tempi, le intemerate razziste di Mario Borghezio famoso in tutto il mondo per aver gridato, durante una sessione del parlamento europeo, “Italia vaffanculo”, all’allora presidente della repubblica Ciampi, c’è da aggiungere che il Borghezio, è membro (letteralmente) della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni di Bruxelles. A Calderoli ha riposto a stretto giro d’Ansa, il collega di governo Ignazio La Russa detto “Gnazio il buttafuori”. E lo ha fatto non perché la prova vivente della teoria di Darwin avesse detto una fesseria, ma perché si è azzardato a tirare in ballo la sua Inter, squadra per la quale venderebbe anche il Suv che gli ha regalato Berlusconi che lo aveva ricevuto da Putin al quale lo aveva donato il capo del Kgb. Se Tremonti per attirarsi un po’ di captatio benevolentiae da italiani non più in grado di incazzarsi, usa la demagogia delle auto blu e dei viaggi all’estero, Calderoli tocca tasti ancora più sensibili come il calcio e la televisione con la differenza che mentre le auto blu e gli assessori turisti non hanno tifosi, il calcio e le star della tivvù si.

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