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Lo Stato come Chiesa del XXI secolo

Da Straker
Lo Stato come Chiesa del XXI secolo
Ormai la Chiesa ha esaurito il suo ruolo storico con ed a causa di quest’ultimo papa i cui discorsi trasudano un moralismo piagnucoloso, melenso, bolso. La Chiesa di Ciccio ha perso la vestigiale aura del Sacro, per quanto fioca. Senza il Sacro né la religione né le comunità di credenti hanno più alcun senso. La Chiesa cattolica, fantasma di sé stessa, adempie ormai lo stesso ruolo di un consultorio familiare, di uno psicologo distaccato in una scuola per un paio d’ore la settimana.
E’ oggi lo Stato ad incarnare la Sacralità, seppure - sia chiaro - una Sacralità invertita: nel suo caso “sacro” è veramente esecrando, detestabile, ma chi potrebbe negare che il Potere è il Moloch abominevole cui quasi tutti, volenti o nolenti, si inchinano?
Lo Stato, in questa sua ultima, fatale metamorfosi, incute lo stesso reverenziale timore dell’Inquisizione tardo medievale e moderna: gli inquisitori odierni sono i magistrati, nerovestiti proprio come i preti. Il Potere, nuovo Torquemada, alterna e dosa sapientemente paternalismo ed intimidazioni, attitudine protettiva e coercizione.
Aveva intuito il futuro George Orwell in “1984”, dove sottolinea che il Grande fratello non vuole solo l’obbedienza dello schiavo, ma che lo schiavo lo ami. La Chiesa di Roma non esigeva forse una totale, “volontaria” adesione alla “fede in Cristo”? Non preferiva salvare l’anima, pur martoriando il corpo destinato ad essere infine bruciato sul rogo?
Il Sistema ci ama, di un amore blasfemo. Esso, lungi dal bandire il materialismo ed il consumismo, vagheggia l’edificazione di un tempio “spirituale” con adepti animati da una fede fanatica e settaria che escluda e perseguiti gli eretici.
In tutto questo si avverte certo qualcosa di spaventoso, ma pure di solenne, di ieratico: lo Stato è, infatti, un’organizzazione gerarchica, ritualistica, ma la gerarchia (letteralmente “potere del sacro”) e l’ossessione per i rituali sono la quintessenza del Potere oscuro, il Sancta sanctorum adornato in modo ampolloso con figure grottesche, benché circondato e nascosto dalle mura sobrie della “democrazia”.
Lo Stato, con le sue norme sempre più vessatorie, non si accontenta di rapinarci dei pochi beni materiali che abbiamo, di privarci delle residue libertà, giacché mira soprattutto a strapparci l’Anima. Intende piegarci affinché, genuflessi, veneriamo ed invochiamo il sanguinario idolo cui sacrificare quanto abbiamo di più caro.
Lo Stato alla fine si impossesserà di tutto, fuorché della Coscienza… di chi ne ha una.

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