Da questo spot per la prima volta sappiamo che all’estero la contraccezione non è responsabilità solo della donna.
Ma lo spot riprende uno stereotipo sessista: Sei uomo, quindi porco, almeno usa il preservativo, che è l’unica cosa che ti da dignità umana.
Un’altra cosa che mi ha indignata parecchio sono i commenti degli italiani su Youtube, che dimostrano tutta l’arretratezza possibile sul nostro popolo e i pregiudizi contro le donne. Avete mai visto femministe offendere gli uomini quando vedono uno spot che offende il genere femminile?
C’è un utente che commenta: Ok per i maiali, ma perché non hanno messo anche la vacche?!
Cioè se si è offeso un uomo vale la pena quindi offendere le donne, cosa che io che mi occupo di comunicazione di genere non vorrei mai per la par condicio. Insomma l’Italiano ha una strana concezione della parità di sessi: per pareggiare bisogna o togliere la dignità a tutti e due o darla tutta all’uomo sottraendola alla donna.
Inoltre continuano a proliferare commenti che fanno della passività sessuale femminile un fattore biologico e una miriade di commenti misogini. La cosa più vergognosa è che un uomo svilito ha tutto il diritto di lamentarsi senza essere considerato pazzo o maschilista, acido eccetera,quando è la donna ad essere svilita ecco che devi pure stare zitta.
Lasciando perdere i commenti, soffermiamoci sullo spot. Lo spot è uno stereotipo sessista confezionato per vendere dei preservativi: L’uomo è porco, la donna è preda sessuale e il maiale è la parodia del rospo che diventa un principe azzurro.
Anche gli spot oltre oceano concepiscono una sessualità stereotipata: l’uomo pensa al sesso,la donna deve acconsentire senza farlo capire. Lo spot è stato censurato non perchè sessista ma perchè turbava la morale e alludeva a sesso esplicito.
In America ci sono tantissimi tabù sul sesso, almeno quasi quanto in Italia. Solo che a differenza dell’America in Italia il gap di genere a due pesi e due misure è più ampio: la sessualità è totalmente appannaggio maschile, dove gli uomini più hanno donne più sono fighi e le donne vengono considerate zoccole (o porche) perfino quelle più vergini soltanto perchè portano la gonna sopra il ginocchio.
Ora non sto dicendo che in italia giriamo con il burka, le nostre gonne restano comunque corte,ma la disapprovazione sociale è un prezzo altissimo da pagare contro chi ha un abbigliamento poco casto, contro chi guarda o ride e scherza innocentemente con uno o più individui di sesso maschile, contro chi ha coraggio di denunciare uno stupro.
L’unico ‘privilegio’ consentito alle donne sarebbe quello di mercificare il proprio corpo ad uso e consumo maschile e di adeguarsi alle fantasie maschili convincendole che così facendo sono emancipate. Non c’è cosa più retrograda di pensare una cosa simile perchè sembra che il corpo femminile nudo faccia ancora inconsciamente scandalo (infatti il binomio puttana=minigonna lo dimostra).
Inoltre non si può considerare l’italia come un Paese di donne sessualmente liberate se poi le si nega un contraccettivo o l’aborto contringendola a restare incinta in un Paese dove rischi pure di perdere il lavoro e l’uomo che ti abbandona perchè si sente deresponsabilizzato, perchè in italia se rimani incinta è responsabilità tua,perchè il corpo è tuo. Diverso però è quando vuoi abortire o prendere la pillola del giorno dopo, allora il corpo appartiene allo Stato o ai maschi del governo che ti chiamano assassina. Anche se lo fai per colpa di un uomo che ti abbandona.
In America la castità o l’astinenza è contemplata da entrambi i sessi, mentre in Italia solo dalle donne,questa è la differenza principale. Per questo che negli USA vengono realizzati spot del genere, mentre in Italia una cattiva contraccezione è colpa e responsabilità della donna anche se il cacciatore che l’ha sedotta è lui. E questo è vergognoso. Sarebbe meglio fossero tutti e due a munirsi di contraccettivi.
Conclusioni: Lo spot sarà sessista (per il binomio uomo=porco che offende quanto quello della donna=pupa) però per la prima volta ha avuto il coraggio di responsabilizzare gli uomini, colpevolizzarli, per non aver fatto attenzione ad aids o al rischio di gravidanza. Certo poteva farlo in un altro modo, evitando di usare vecchi stereotipi sessisti e logori.