Da Sindacato serio e responsabile quale ritiene di essere, il Sidast intende offrire un servizio utile ai propri iscritti ma, più in generale, a tutti i dipendenti dell’Azienda Siciliana Trasporti spa, in ordine alla corresponsione degli stipendi per i prossimi tre mesi.
A fine Aprile, niente stipendi per il semplice motivo che le casse dell’Ast sono, praticamente, a zero.
L’unica entrata certa, per l’Azienda, è la rimessa di fondi dovuti dalla Regione, nella misura di 2,4 milioni che saranno sbloccati entro una quindicina di giorni o, nel migliore dei casi, entro 10.
Dalla Regione non arriveranno più soldi fino al prossimo Giugno per cui i prossimi due stipendi di Maggio/Giugno potrebbero essere elargiti soltanto (vista la grave stasi di ricavi da traffico) se i Sindaci di diciannove Comuni utilizzatori di servizi urbani Ast si dovessero decidere a “stornare” alla Società somme dovute alla stessa (circa 18 milioni di euro) e che sono nelle casse degli stessi Comuni “esclusivamente” per il corrispettivo dovuto all’Ast per saldare il costo dei contratti di servizio e, quindi, non spendibili diversamente.
Perché questa resistenza a versare all’Ast da parte dei Sindaci che protestano, demagogicamente, assieme ai propri cittadini, per gli attuali disservizi Ast? Pare che sia una sorta di rivalsa nei confronti dell’Azienda palermitana per via di contenziosi attuali o pregressi per cui viene attuato questa specie di ostruzionismo che costringe l’Azienda ad ulteriori disservizi se non addirittura alla sospensione dei servizi per l’assoluta impossibilità a svolgere il proprio ruolo istituzionale che è quello di garantire il soddisfacimento delle esigenze di mobilità delle popolazioni siciliane.
Prima di alzare bandiera bianca, l’Ast si metterà in contatto con i primi cittadini dei centri serviti nella speranza di venire in possesso dei crediti vantati e assicurare, in tal modo, l’erogazione degli stipendi al personale, l’acquisto del gasolio, il pagamento dei fornitori, l’assicurazione dei mezzi e l’assolvimento delle altre diverse obbligazioni dovute per legge agli enti previdenziali e al fisco.
Se la “mission” del recupero dei crediti che pare sarà affidata, anziché a un pavido dirigente, ad un preparato “quadro” aziendale, dovesse non sortire l’esito auspicato, sarebbero guai seri perché la Regione sembra non avere voglia (chissà perché…..) di concedere anticipazioni di sorta all’Ast almeno fino a quando non avrà completato il rinnovo dei vertici aziendali in fase di svolgimento) non ritenendo opportuno concedere ulteriori finanziamenti a chi ha portato l’Azienda sull’orlo del fallimento e che ha vanificato sessantacinque anni di gloriosa storia aziendale per tornaconto personale o per i motivi che prima o poi verranno accertati dalle competenti autorità.
Questa è la cruda e nuda verità che abbiamo voluto porre a conoscenza degli interessati che vengono informati in modo distorto dagli altri Sindacati aziendali, da chi proclama insulsi scioperi e da chi riporta in maniera subdola “la voce del padrone” che tende a tranquillizzare (a vanvera) e a minimizzare la gravissima situazione in cui versa l’Ast per colpa della Regione Siciliana che ha mantenuto al loro posto Amministratori e Dirigenti incapaci, per colpa dei Sindacati che hanno tenuto bordone agli stessi e pure per colpa dei lavoratori dell’Azienda che si sono fidati di quest’ultimi e che ancora non si decidono a passare armi e bagagli nel Sidast che è l’unico Sindacato che non nasconde la verità e che si batte strenuamente affinchè l’Azienda torni ad essere quella di un tempo…..