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“Maggiore informazione, riduzione dell'eccessiva discrezionalità, semplificazione burocratica e diminuzione dei vincoli che impediscono di fatto il mantenimento e la promozione di attività." Questo ed altro annuncia il presidente della Commissione Ambiente della Camera Angelo Alessandri in appoggio ai comitati più o meno spontanei delle province di Parma e Piacenza che lamentano: “La Regione Emilia Romagna si riserva eccessiva discrezionalità rendendo di fatto precarie le attività agricole, forestali e imprenditoriali consolidate sul territorio”. I comitati se la prendono anche l'eccessiva burocrazia e con l'esclusione dai finanziamenti della piccola e media imprenditoria avanzando una petizione che chiede di modificare la delibera di Giunta regionale che, a lora avviso, non tiene conto delle esigenze economiche imponendo una serie eccessiva di vincoli che non consentono di competere con le aziende poste fuori dai confini del parco.Senza entrare nel dettaglio delle lamentele che non tengono conto dei benefici aggiuntivi che le aziende hanno goduto per il fatto di trovarsi dentro i confini del parco e dei benefici potenziali che potrebbero ricavarne, è da segnalare la crescente attenzione della "politica del fare" alla presa di possesso del territorio in qualche modo finora tutelato. In questo è certamente aiutata dalle velleitarie iniziative precedenti impostate ma non compiutamente gestite.