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Lo storico Revelli: Italia a rischio Weimar

Creato il 30 novembre 2011 da Ppcaserta
Analisi centratissima di Marco Revelli intervistato da Donatella Coccoli per Left.
Il pericolo è che da un lato il Pd si sdrai sulle posizioni del governo e che dall’altro una parte della sinistra si sciolga in uno sterile neopopulismo anticapitalistico. Sarebbe una tragedia. Eppure il governo Monti è il male minore.
(…) Supposto che la squadra di tecnocrati guidata da Monti ci faccia guadagnare un po’ di tempo, questo dovrebbe essere considerato da tutta la sinistra una “grazia ricevuta”. Potrebbe rappresentare una possibilità di riconfigurare il proprio cervello e la propria azione a livello delle sfide del tempo. Questo sarebbe auspicabile in primo luogo ponendosi in ascolto. Perché c’è un popolo di sinistra che ha parlato in tutti questi anni e che nessuno ha ascoltato, sono stati i 27 milioni di italiani che hanno votato al referendum per i beni comuni, oppure quelli che hanno lottato contro la Tav in Val di Susa, quelli che hanno votato per Pisapia e De Magistris, candidati non scelti dagli apparati. Se sapranno ascoltarlo, c’è qualche speranza. Io però sono un pessimista.
(…) In particolare ho il terrore di due cose. Una è che il Pd si faccia influenzare verso l’alto, identificandosi con la politica di governo invece di utilizzare il tempo guadagnato per ridefinire una propria cultura. E poi temo che un pezzo di sinistra vada a finire nel populismo dei complotti, della congiura massonico, plutocratica, globale, eccetera. Se si confrontassero un’élite tecnocratica da una parte e un tumulto di populismi confusi e carichi di risentimento, dall’altra, sarebbe davvero Weimar.
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