Mezzanotte e 7 minuti. Il cane era disteso sull’erba in mezzo al prato di fronte alla casa della signora Shears. Gli occhi erano chiusi. Sembrava stesse correndo su un fianco, come fanno i cani quando sognano di dare la caccia a un gatto. Il cane però non stava correndo, e non dormiva. Il cane era morto. Era stato trafitto con un forcone. Le punte del forcone dovevano averlo passato da parte a parte ed essersi conficcate nel terreno, perché l’attrezzo era ancora in piedi. Decisi che con ogni probabilità il cane era stato ucciso proprio con quello perché non riuscivo a scorgere nessun’altra ferita, e non credo che a qualcuno verrebbe mai in mente di infilzare un cane con un forcone nel caso in cui fosse già morto per qualche altra ragione, di cancro per esempio, o per un incidente stradale. Ma non potevo esserne certo.
Con la pausa estiva siamo tutti più ghiotti di consigli letterari… Che ne dite di questo libro?
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è un libro uscito ormai da qualche tempo (2003) e del quale hanno già parlato in moltissimi. Ma non posso esimermi dal dire la mia.
Christopher Boone.
È scritto in prima persona da Mark Haddon, e racconta la storia di Christopher Boone, ragazzino autistico che non capisce le barzellette e non riesce ad usare le metafore. Tutto ha inizio con la morte, o meglio l’omicidio, del cane della signora Shears, la vicina di casa. Il nostro giovane eroe decide di investigare su questi strani fatti nel tentativo (ben riuscito) di emulare le gesta di uno dei suoi idoli: Sherlock Holmes. Qui è possibile leggere un capitolo del libro.
I cani mi piacciono. Si sa sempre cosa passa per la testa di un cane. I suoi stati d’animo sono quattro. Un cane può essere felice, triste, arrabbiato o concentrato.
L’autismo.
Ottimo pretesto per focalizzare la lente di ingrandimento sul dramma famigliare che inconsapevolmente è vissuto da Christopher. Credo sia una buona esemplificazione delle difficoltà che una persona affetta da disagio mentale porti all’interno della propria famiglia: Christopher non fa altro che amplificare ed acuire tensioni e difficoltà comunicative preesistenti. Non sono poche, in Italia e nel mondo, le famiglie che affrontano questa difficile sfida educativa con coraggio e, soprattutto, amore.
E quindi dovrei sentirmi triste per qualcosa che non è reale e che non esiste. Sarebbe stupido.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte.
Una splendida (e tagliente) ironia scaturisce dal fatto che gli autistici tendono a prendere tutto “alla lettera” (ricordate la robottina Super Vicki, reginetta del famoso telefilm degli anni 80?): è un’occasione da non perdere per farsi qualche sana risata, ma soprattutto per riflettere approfonditamente su un disturbo mentale (che colpisce circa 1 individuo su 1000), e restare col fiato sospeso nell’attesa che il giallo venga risolto.
Questo libro dimostra (come se ce ne fosse ancora bisogno) che il confine tra salute e malattia mentale è estremamente sottile, e che tutti noi cosiddetti “normali” abbiamo molte caratteristiche in comune con chi “normale”, secondo alcune definizioni, non è.
Qualcuno lo ha già letto? Come lo avete trovato?
Si può comunque continuare a desiderare qualcosa, anche se non ci sono molte probabilità che questo si avveri.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte: un libro da non perdere. è stato scritto da Andrea Ciraolo.