Succede a T.S. Spivet, grande genio della scienza a soli dieci anni, ma incapace di superare la tragica morte del fratello gemello, eterozigote, Layton, avvenuta accidentalmente nel fienile di casa sua. Morte della quale è convinto i suoi genitori lo ritengano diretto responsabile e che lo porta a pensare che il loro bene nei suoi confronti sia drasticamente diminuito, se non pari a zero. Così, quando una scuola prestigiosissima di Washington D.C. lo contatta, credendolo molto più grande, per premiare una sua invenzione, T.S. fugge di nascosto da casa, sicuro che la sua assenza e il suo viaggio possano far felici a distanza sia la sua persona che che la sua famiglia.
Tra elaborazione del lutto e senso di colpa "Lo Straordinario Viaggio Di T.S. Spivet" cerca di raccontare perciò, in maniera piuttosto favolistica, la calma apparente di una famiglia particolare, lacerata dal di dentro a causa di un dramma che non ha mai accettato e avuto il coraggio di affrontare faccia a faccia. Lo fa attraverso gli occhi e la mente del suo membro più piccolo, l'unico ad avere assistito all'orribile evento in prima persona, e per questo incapace di perdonarsi un errore di cui, in realtà, non è assolutamente colpevole. L'incapacità di rendersene personalmente conto tuttavia, crea all'interno della sua coscienza un vuoto profondissimo, sostenuto dal mancato aiuto di un padre e di una madre (ma anche di una sorella in fase adolescenziale), caratterialmente abituati ad affidare ai silenzi e al tempo la risoluzione dei loro problemi.
Ovviamente Jeunet questo terrore lo maschera bene, lo fa avvertire allo spettatore più maturo, censurandolo a quello più piccolo. Che invece sarà completamente avvolto dalle peripezie che dal desolato west porteranno il piccolo protagonista alla cittadina industriale dell'ovest, per farsi notare finalmente sia dalla sua famiglia che dal mondo esterno.
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