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Lo strapotere della musica

Creato il 13 ottobre 2011 da Marcolenzi

Lo strapotere della musica

Prendiamo ora la voce di lei. Non è ‘la voce di una cantante’, bella, brutta o anonima che sia. Essa è LA VOCE di una certa Italia giovanile degli anni Settanta (anzi, della seconda metà degli anni Settanta). Una voce totalmente estinta – un tipo di sensualità vocale, anche, completamente estinto. (Provate a cercare, tra quelle di oggi, una voce femminile con le stesse inflessioni, lo stesso timbro e lo stesso stile, o anche solo con caratteristiche simili…). L’ ‘effetto di verità’ che produce sull’ascoltatore che ha vissuto quegli anni è sconvolgente: non è una donna che canta – sono i pantaloni a campana e i vestiti larghi, la 127, i capelli lunghi e le barbe incolte, il vinile graffiato e i primi orribili televisori a colori, le zie e gli zii giovani, i lunghi e infruttuosi pomeriggi piovosi. Non c’è foto, film, monumento, poesia, dipinto capace di restituirci quel mondo con la stessa intensità, con lo stesso ‘effetto di verità’ che produce la voce (quella voce). La musica scava più a fondo. Ecco, ma la musica DA DOVE CAZZO TRAE questo STRAPOTERE che ha?!?!



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