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Lo strappa di Paola Renelli TRAMA
“Sto galleggiando dentro una bolla che mi isola dal resto del mondo: rumori, gente, vita intorno, tutto. Sento soltanto il suo odore, il sapore che la sua lingua mi lascia dentro, la pressione decisa dei suoi polpastrelli che disegnano il mio corpo attraverso i vestiti. Non riesco a scappare, gli appartengo totalmente, ma non ne posso più.” Che cosa succede a una donna quando i suoi sensi sono rapiti dalla pura passione mentre la mente sa che la sicurezza di cui ha bisogno è altrove? Questa è Julie, a pochi mesi dal matrimonio, divisa tra Alex e Philippe e costretta a una scelta quando scopre che pudore e controllo possono rovinarti la vita. O salvarla"
Direttamente dalla scrivania di LullibiE' italiana, il racconto è scritto in prima persona e al tempo verbale presente, vero. Tutte cose che potrebbero essere d'ostacolo a molte, ma vi dico che questa autrice merita. Non mi permetto di consigliare spesso dei romanzi, le mie recensioni sono solamente “pareri personali”, ma, quando incontro una scrittrice italiana che merita, sempre a parer mio, ovvio, lo faccio.
E' un EROTICO, non un Erotic Romance, non un porno, ma un VERO erotico.
Non conosco Paola Renelli, ma leggendo il suo racconto, credo proprio che sia una professionista.Non ci sono sbavature, errori di sintassi, ortografia o altro. Tutto è lineare e chiaro. Sincero, direi, sino alla crudezza.
Giustificazioni? Nessuna. Julie sa bene cosa le sta succedendo. Sì certo, si fa un po' di …. mentali con l'amica del cuore, che da vera amica non gliene fa passare una, ma capisce perfettamente che sta tradendo Philippe, un fidanzato d'oro, amorevole e innamorato fino all'eccesso, per un uomo che più egoista e bastardo non si può. Uno stronzo D.O.C.G.Ma Alex... Alex la coinvolge, la trascina verso la perdizione, fatta di passione, attesa, e perdita di coscienza di se stessa, della realtà, del futuro programmato verso un matrimonio. E trascinando Julie, porta con sé anche chi legge.
“Sto galleggiando dentro una bolla che mi isola dal resto del mondo: rumori, gente, vita intorno, tutto. Sento soltanto il suo odore, il sapore che la sua lingua mi lascia dentro, la pressione decisa dei suoi polpastrelli che disegnano il mio corpo attraverso i vestiti. Non riesco a scappare, gli appartengo totalmente, ma non ne posso più.”
Non ne può più Julie, sa che non potrà continuare in eterno, anche se lo spera, lo desidera, lo brama. Spasima per Alex e per il lieto fine con lui, non con Philippe, per quanto amato. Philippe così sicuro, così noioso nella sua fedeltà e dolcezza. Il sesso è bello con Philippe, ma... una minestra conosciuta? Alex è l'attrazione per l'oscurità e la perdizione. Affascinante e seducente, e ben consapevole di esserlo, nel sesso è feroce e volgare, crudo, insaziabile, arrogante ed esigente. Vuole tutto e se lo prende, sapendo di poterlo fare, perché Julie è vittima di se stessa, della propria passione.
“- Lui non ti avrà mai come ti ho avuta io. Mai. Sei pelle mia. Ti ho segnato per sempre. Vivrai con questo marchio perché mi appartieni e ogni volta che farai l’amore con lui, tu lo farai con me, solo con me. Ed è da me che tornerai. Ricordalo.”
Quanto possiamo essere stupide noi donne? Lo confesso, io lo sono stata, e forse è per questo che la storia mi ha coinvolto. No, non ho mai tradito un fidanzato, ma di sicuro sono stata innamorata e persa per un bastardo. Lo sapevo che faceva male (come la Nutella), ma non sono stata capace di smettere di desiderarlo e di vincere l'attrazione, di correre verso il baratro, come fa Julie. Fa male strapparsi di dosso un uomo che si porta dentro, uncinato al proprio corpo, incollato alla propria pelle, infiltrato nei pensieri, nei sogni e nelle speranze. Fa molto male.
Lullibi
Inviato il 31 luglio a 17:26
Gentile Lullibi, sono l'editore di Eroscultura.com e quindi di questo bel romanzo di Paola Renelli. La ringrazio per le belle e giusta parole e per aver apprezzato la cura con cui abbiamo fatto l'editing, operazione costosa ma indispensabile per la qualità del testo. Detto ciò, da uomo le dico che ho vissuto una storia simile alla sua. Son passati 8 anni e fa ancora male, molto male. Mi concede un abbraccio virtuale?, Cordialità, Daniele Aiolfi