Sarà che ho bevuto un paio di spritz con il CM (se non me li fossi bevuti stasera, con tutta probabilità mi sarei buttata dal balcone dell'ufficio: grazie CM!), ma soprattutto sarà che ho avuto una giornata di merda, ma così traboccante di merda che se avessi un centesimo per ogni volta in cui, nelle ultime dodici ore, ho pronunciato la parola "merda", sarei milionaria, questa è serata di profonde riflessioni.
Profonde riflessioni sullo stress causato dalle giornate di merda, appunto.
Non so voi, ma a me le giornate di merda (va bene, cercherò di limitarmi nelle parolacce, da qui in avanti, avete la mia parola) capitano sempre più di frequente.
Saranno gli organismi geneticamente modificati che popolano il banco frigo di qualsiasi supermercato, ma mi pare che da queste parti il lavoro sia sempre di più, le persone siano sempre più incazzose e meno pazienti (e sì che, all'ultimo controllo, l'educazione mi risultava sempre gratuita), ma soprattutto tutti vogliano tutto subito, quando lo sanno anche i bimbiminkia che "voglio" esiste solo nel giardino del re.
Il fatto che tutti siano sempre di corsa, che tutti chiedano e tutti pretendano, come se fossimo tornati ad essere un cacchio di Paese in via di sviluppo, causa stress. A me personalmente causa una dose di stress che non vi dico neanche, va. Non ve la racconto nemmeno, la dose di stress, perchè stamattina me ne sono uscita di casa col buio e la nebbia, ci ho rimesso piede senza nebbia, ma sempre col buio, che questa mi pare proprio una bella giornata buttata nel ci-e-esse-esse-o, ed è l'ultima delle cose a cui ho intenzione di pensare.
Almeno fosse stato fondato l'allerta meteo della protezione civile, avrei avuto un diversivo. Almeno. Ma invece della fine del mondo c'è stato perfino il sole. Il sole: vi rendete conto? Oltre al danno, anche la beffa.
Io non so come reagiscano le altre allo stress, ma dal momento che non mi reputo meglio o peggio della media ponderata delle ragazze che popolano questo nostro seppur piccolo mondo, penso nel mio piccolo di reagire allo stress come una ragazza normale.
In sostanza, lo stress fa sostanzialmente schifo.
Insomma, come se una ragazza normale non dovesse già fare i conti con i radicali liberi, con i punti neri, con la pelle a buccia d'arancia, con i peli delle gambe che (bastardi loro) continuano a crescere, con l'ardua scelta della biancheria intima giusta, con il seno perennemente troppo piccolo, troppo grande o troppo cascante, con i baffetti (tingerli o tagliarli: l'eterno dilemma), con la perdita di capelli della mezza stagione, con il punto vita che tende ad assomigliare al "copertone da camion" vita, con le caviglie che si gonfiano, con i capelli cesposti per l'umidità e la nebbia, con i ricci che non sono definiti e con il liscio che non è veramente liscio, ci si mette anche lo stress.
La vita della ragazza normale, esteticamente parlando, è già una trincea di per sè, senza che ci si metta anche lo stress.
Perché lo stress (e chiunque abbia letto almeno un numero di una qualsiasi rivista femminile lo sa) è per il fisico come girare la grande ruota della roulette degli inestetismi e stare a vedere dove cavolo si fermerà la pallina. Lo stress è creativo e ne sa una più del diavolo: non si sa mai quale imbarazzante effetto collaterale, quando meno ce lo aspettiamo, potrà mai far saltare fuori.
Ci sono sintomi da stress che sono veramente imbarazzanti, davvero. Non invidio i poveretti che ne soffrono. Prendete ad esempio questi:
Anche la naturale funzione del corpo di assorbire il cibo dopo i pasti viene particolarmente compromessa dall’effetto dello stress mentale, i cui sintomi vanno ad influenzare il passaggio del cibo lungo il tratto gastrointestinale provocando gonfiore, bruciori allo stomaco, diarrea o stipsi, provocando dolore anche durante la minzione.
Le conseguenze che lo stress può avere sulla funzionalità dell’intestino sono diverse; si va dalla stipsi alla colite, passando per tante altre condizioni intermedie e tutte poco simpatiche e tra queste vi è anche la formazione di aria nell’intestino, con tutte le imbarazzanti conseguenze che una simile condizione spesso comporta. Si pensi di essere al lavoro, in un ufficio molto frequentato o a contatto con il pubblico; la presenza di aria nell’intestino può avere delle conseguenze a dir poco imbarazzanti, con la necessità di doversene liberare.A me personalmente lo stress, nell'ultimo periodo ed all'interno del pout pourri di effetti collaterali che mi provoca, mi fa pezzare. Non pUzzare, ma pEzzare. Non sotto le ascelle, non sui vestiti (dio, non voglio nemmeno ipotizzare che un giorno mi possa succedere), ma su tutto il resto del corpo, sulla pelle.
Redaz like a dalmata, insomma.
Da quante tempo ho iniziato a soffrire di questo tipo di problema.
Improvvisamente divento come la Pimpa e me ne accorgo solo quando, accidentalmente, passo davanti ad uno specchio e non ci vedo la mia immagine, ma quella di Pagliaccio Baraldi.
Macchie che per settimane sono state causa di battaglia e dissapori con la mia genitrice.
Non so se lo sapete, ma spesso pranzo a casa dai genitori, anche se la distanza della loro casetta dal mio ufficio rende il tutto poco economicamente e temporalmente conveniente. Tuttavia sono un'ottima figlia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, o almeno mi ci impegno.
Capitava che, al termine del pranzo, andassi a lavare i denti e vedessi un pagliaccio nello specchio. Dal momento che sono allergica più o meno a tutto, la scena era grossomodo questa:
- Mamma, usi qualche deodorante nuovo, per caso?E così, a rischio di morire, ho continuato ad andare a pranzo dai miei.
- No, perchè?
- Perchè sono pezzata. Vedi?
-BEHSEVUOISMETTEREDIVENIREAPRANZOQUINONHAICHEDADIRLOINVECEDIINVENTARTIQUESTESCUSE!!!
- Mamma, ma che dici? Come potrei inventarmi queste macchie? Guarda!
- SETIPESATANTOVENIREAPRANZOQUIPUOIFARNEAMENOINQUALSIASIMOMENTONOINONVOGLIAMOCERTOESSEREUNPESOPERTE!!!
Non potete immaginare la gioia di mia madre, stasera, quando l'ho chiamata per dirle che le macchie non dipendono da un deodorante e tantomeno da lei: penso sia "stress da giornate di merda".
Sono tre sere che sono pezzata senza motivo e senza neppure passare per il paesello dove vivono i miei. E' quindi scientificamente impossibile che loro risultino implicati nella faccenda.
No, ma io amo lo stress.
Comunque, giusto per aggiungere una considerazione personale, alle persone che nello stress ci vivono bene, che nella competizione si realizzano e che vogliono morire con dieci anni di anticipo sulla tabella di marcia che il karma avrebbe assegnato loro, secondo me manca qualche venerdì.
La Redazione