Ora che anche io sono mamma e manager di questa piccola impresa che è la mia famiglia, mi rendo conto di quanto sia veramente DIURA! (come dice Simona Ventura).A parte il fatto che non capisco per quale motivo la probabilità che io mi ammali nello stesso esatto momento in cui sia ammala mia figlia deve essere 100 su 100 ogni santissimo inverno. Praticamente nel giro di tre giorni mi crolla tutto addosso perchè non basta essere debilitati fisicamente ma quando poi neanche la notte puoi degnarti di dormire perchè si sa, "naso chiuso di tua figlia più il tuo" è direttamente proporzionale a "notte in bianco", veramente il giorno dopo stai come una pecetta (ndr significato: cerotto, termine dialettale romanesco).
Poi c'è un altro poi: mentre tu stai a casa e pensi "Cacchio quanto sto male, quando torna il Babbo dal lavoro mi butto un pò sul letto", ti rendi conto, al suo ritorno, che mentre lui lavorava tu e i tuoi acciacchi non gli siete passati minimamente per l'anticamera del cervello.
Non solo, appena entra, nonostante tu sia conciata come l'ultima delle zingare, tutaccia smoccicata (non il tuo, di tua figlia), faccia bianca con occhiaie incorporate, capelli che sembrano non vedere un pettine dal natale scorso, neanche gli salta in mente l'idea "oh cavolo, sta male, ora gli chiedo come sta...". Ma neanche per sogno.
Piuttosto si stiracchia, dice che è stanco e ha bisogno di una doccia. Poi ti ricorda che alle 18 esce per un aperitivo con gli amici e la partita al club.
Datemi un martello. Il perchè lo sapete.