Nel 2014 leggere di notizie simili fa molto male. Fa male al senso civico, fa male allo spirito di chi ritiene di aver il diritto di vivere in uno Stato che guarda all’Europa ma che, invece, dimentica e trascura quelle che troppo spesso sono considerate le sue periferie. Basti pensare che, in pieno 2014, esistono ancora situazioni di emergenza per ciò che riguarda lo scarico dei liquami che, invece di essere convogliati negli appositi depuratori, terminano la loro “corsa” nel mare e, prima ancora, in un torrente. Tutto questo accade nella Locride, in provincia di Reggio Calabria, e precisamente nel piccolo centro montano di Antonimina. La notizia emerge per denuncia dello stesso sindaco di Antonimina, Antonio Condelli che sottolinea come i liquami si riversino nella fiumara “Portigliola” e che, per tale motivo, sia stato richiesta in data 18 Marzo un’analisi finalizzata a valutare l’integrità delle acque del torrente. Una richiesta rivolta all’Ente Regionale preposto, l’Arpacal che, però, al momento non ha avuto alcuna risposta.
Il problema dello scarico liquami nella fiumara del torrente coinvolge, dunque, anche lo stesso mar Jonio, dove il piccolo Portigliola sfocia. Ma non solo: indirettamente, per la parte di essi che non finisce nel torrente, tali liquami altamente inquinanti e vengono a penetrare nei terreni con le disastrose conseguenze che possono scaturirne. Una situazione realmente paradossale che sembra non riguardare soltanto Antonimina ma almeno altri quattro comuni della Locride, le cui reti fognarie risultano essere attualmente inadeguate ed incomplete. Il problema, dunque, non è soltanto quello di verificare la “salute” delle acque dei torrenti “sospetti”, bensì quello di cercare una rapida soluzione a monte, ossia finalizzata a rendere una volta per tutte adeguate le reti fognarie.
Non si tratta soltanto di salvaguardare la salute del mare o di piccolo corsi d’acqua, così come non si tratta di un discorso da affrontare soltanto alle soglie della bella stagione in vista dei flussi turistici balneari che si riverseranno sulle spiagge della zona. Si tratta, a ben vedere, di garantire uno dei diritti più importi ossia il diritto alla salute dei cittadini di un’area geografica molto vasta. Nel 2014 tutto ciò dovrebbe essere scontato ma, a quanto pare, non sempre è così.
Locride, rete fognaria inadeguata, 10.0 out of 10 based on 2 ratings