Significative novità riguardo la polemica sulla privacy che ha visto coinvolto Facebook – per i più “distratti”, ne ho parlato qui.
Un recente post sul blog ufficiale di Facebook ha annunciato che, d’ora in poi, gli utenti potranno usufruire di un nuovo servizio per la sicurezza del proprio profilo, chiamato Login Approvals. Si tratta di un servizio che consentirà non solo di scegliere i terminali “approvati” dall’utente per l’accesso al proprio profilo Facebook, ma anche l’assegnazione di uno speciale codice numerico, inviato direttamente sul cellulare del profile owner, da utilizzare per autenticare l’accesso che non provenga dai terminali autorizzati. Tutto ciò per tutelare i profili da accessi non desiderati e da furti d’identità, abbastanza frequenti sul social network di Zuckerberg. La feature Login Approvals avviserà l’utente in caso di tentativi fraudolenti o comunque non autorizzati di accesso al suo profilo, con un invito a cambiare immediatamente le proprie credenziali. Tutti coloro che perderanno il codice, o saranno impossibilitati ad usarlo, non potranno di fatto accedere al proprio profilo da altri terminali. Naturalmente permarranno misure di sicurezza come username e password, Login Approvals è solo uno strumento aggiuntivo per evitare intrusioni da altri IP.
Inoltre – sempre notizia recente – Facebook ha stretto un accordo con la Web Of Trust (WOT), società finlandese che utilizza lo strumento collaborativo del crowdsourcing – sono gli utenti a fornire il valore aggiunto al servizio – per valutare il livello di reputazione di contenuti, piattaforme e siti online.
Grazie all’estensione realizzata da WOT per i vari browser, anche per gli utenti di Facebook sarà possibile fare uno scanning critico riguardo i vari link presenti sul social, per capire preventivamente quali di questi possono essere insidiosi e possono nascondere tentativi di spamming o phishing.
E di questi link il social di Zuckerberg è pieno, basti vedere – per fare solo due esempi recenti – il link al presunto video di una violenza su una ragazza, nascosto dietro la foto di una seducente quanto poco vestita fanciulla, oppure il recentissimo video dell’uccisione di Osama Bin Laden, spacciato per un’esclusiva della BBC. Entrambi ovviamente fake, che hanno diffuso virus a macchia d’olio sulle bacheche di mezzo Facebook.
Fonte: Punto Informatico