Perché un professore colto e tanto incline alla ricerca di eleganza e poeticità dovrebbe invaghirsi a tal punto di una “ninfetta”, una piccola creatura demoniaca goffa e pericolosa?
Lolita è provocatoria, un po’ volgare ed egoista. Non brilla per intelligenza, non seduce abilmente ed è a tratti irritante; eppure Humbert è follemente innamorato di lei dal preciso istante in cui l’ha vista. E l’amore che il professore quarantenne prova per Lolita non è sgraziato come le piroette che la ragazzina esegue maldestramente; il suo sentimento morboso fugge la volgarità, la carnalità del loro rapporto è delineata elegantemente e mai esplicitamente dal professore, voce narrante della storia.
Romanzo, film, canzoni, riferimenti e richiami a Lolita. Perché dunque un professore colto e tanto incline alla ricerca di eleganza e poeticità dovrebbe invaghirsi a tal punto di una “ninfetta”, una piccola creatura demoniaca goffa e pericolosa?
Per quanto socialmente sgradevole e abietto sia il rapporto tra il professore e la ninfetta, c’è un tocco di indulgenza da parte dell’autore, una sottile compassione, o almeno un’astensione dal giudizio, per l’uomo maturo che si affaccia all’amore di una bambina, ed è questo l’aspetto cruciale della storia. All’ interno del romanzo viene introdotta una parentesi sulla vita passata del professore e sul suo primo amore Annabelle, stroncata in tenera età da una malattia. La morte della ragazza segnerà irrimediabilmente la vita di Humbert, rivolta a ricercare disperatamente il candore di un sentimento vergine e nuovo, imprevedibile e non costruito. L’uomo maturo innamorato di una bambina ha cristallizzato nel cuore un bacio primitivo che sbiadisce col tempo e non cerca altro che addentare i canini nel collo di una giovane preda per nutrirsi di quella giovinezza che sente scorrere via. Non è (solo) l’abuso di un corpo, è la ricerca di una mano liscia e paffuta che sfiori una pelle in via di decadimento; Lolita “anima mia” perché una giovane donna è la quintessenza della vita stessa.
Per capire davvero la “terribile bellezza” che si cela dietro un rapporto di questa natura bisognerebbe avere un approccio scevro da qualsiasi pregiudizio etico e sociale, per quanto aberrante risulti l’idea di un’ unione così lontana dai nostri canoni (occidentali); solo così potremmo cogliere la tragicità di un uomo alla ricerca di linfa vitale.