Le primarie per scegliere il candidato presidente in Lombardia del centrosinistra sono state fissate.
Il tempo per raccogliere le firme necessarie si ferma a sabato prossimo.
Si fa sempre più concreta la possibile decisione di Umberto Ambrosoli di essere della partita, però probabilmente l’avvocato, figlio di Giorgio, “l’eroe borghese” ha già fatto sapere che i tempi delle primarie gli sembrano “incompatibili per una sua eventuale partecipazione” e pare puntare su una lista autonoma, con la quale chiederà un impegno per una svolta civica in Regione.
Quindi una candidatura alternativa a quella del centrosinistra!?
La indisponibilità a passare dalle primarie!?
La volontà di mettere nell’angolo i partiti!?
Si sono già candidati ufficialmente alle primarie e stanno raccogliendo le 3000 firme necessarie:
Alessandra Kustermann, ginecologa, responsabile del centro anti violenze della clinica Mangiagalli di Milano.
Roberto Biscardini consigliere comunale del Psi.
Giulio Cavalli, lodigiano, consigliere regionale uscente. Eletto con l’Italia dei valori, ha poi cambiato gruppo aderendo a Sel. E’ un attore noto per i suoi monologhi di denuncia in cui ha raccontato la penetrazione delle cosche della ‘ndrangheta in Lombardia. Per questo suo impegno è stato minacciato e vive sotto scorta da anni.
Andrea Di Stefano, il giornalista che sta raccogliendo attorno a sé adesioni a sinistra, come quella del presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, e nella società civile, come nel caso del prete di frontiera don Gino Rigoldi.
Fabio Pizzul consigliere regionale del PD, ex presidente dell’Azione Cattolica lombarda.
Potrebbe ufficializzare a breve la sua candidatura con la precisazione di un ritiro in caso del si di Ambrosoli alle primarie del centrosinistra anche Lorenzo Guerini sindaco di lodi, che sta già raccogliendo le firme.
Possiamo solo dire che il quadro lombardo è sempre più confuso.