E così dopo qualche piccolo attacco hacker da parte di qualcuno, decido di ritornare a scrivere sul mio Banane restaurato, sebbene non completamente, in italiano. Banane è nato in italiano, ha raccolto critiche, consensi e tanta indifferenza in italiano: non c’è ragione di aggiungere indifferenza in inglese. Ho anche un paio (sì lo so…aiutatemi!) di siti in inglese, uno sulla mia esperienza di knitting londinese legata al mondo della narrazione: studio come fare a maglia, riprendo l’uncinetto e intanto mi leggo saggi di narratologia. Se volete seguirmi, fatelo pure: www.knittinlondon.com. Poi ho anche un profilo su posterous, in cui racconto il mio master qui a Londra, o almeno la parte tecnica: nhowadays.posterous.com.
Ma veniamo a noi. Sono andata a fare un giro alla settimana della moda londinese, che si tiene alla Somerset House (fermata Temple, sulla Circle). Ho scoperto che questa volta, diversamente dalla settimana della moda milanese a ottobre, avrei potuto entrare a vedere qualche sfilata se solo mi fossi registrata per tempo. Non l’ho fatto.
Mi sono svegliata, ho letto sul giornale che c’era la settimana e sono andata a fare un giro. Se solo fossi stata una fashion victim…
La settimana della moda di Londra è più sobria di quella di Milano. Questa la prima impressione. Che sia un bene o che sia un male non lo so, non sono sicura che l’eccesso sia necessariamente negativo.
E così, ecco le tendenze per il prossimo inverno. Cominciamo dai capelli. E facciamo solo quelli. (Perché il resto mica tanto bello ho persino visto una tipa che si faceva fotografare con dei pantaloni di Zara in plastica, che ho fortuitamente fotografato anche io in vetrina allo scopo di raccogliere le tendenze per il pubblico del mio iphone, e che potrei condividere con voi ma non lo faccio perché la foto l’ho poi cancellata, prim’ancora di andare alla settimana della moda… mi sono detta non son degni del pubblico del mio aifòn – sono quei pantaloni a pieghe, a palazzo, in poliestere effetto seta, color azzurro pigiama, li vedrete)
I capelli:
I capelli biondi slavati mezzi intinti in un colore schocking. Più il taglio è ordinato e al contempo unto, e meglio è
Effetto pastello slavato, cornice di un volto orientale. Si riconferma anche per l’inverno 2012 che vanno di moda i giapponesi e gli orientali.
Questa aveva un look molto simpatico. Oltre ai capelli, camicia di seta, pantaloni a palazzo. Tutto nero e anoressico.
Il nero, la solitudine, il tirarsela, il voyeurism. Sono sicurezze.
La cofana in testa del colore della pelle che si indossa.
Diciamo la bombetta. E la frangetta. E l’essere alte.
L’amicizia fra donne. (e vabbè la pelliccia e le altre cose che comunque vanno di moda da qualche staggione ormai)
La disperazione, la tinta cammello e la bombetta.
‘Fashion fades, style is eternal’ Y.S. Laurent
Le calze bucate…
di proposito.
Modello star trek e tacco robusto.
ancora.
L’intellettualità.
Il blu (questo sul serio eh)
Il molto lungo.
La scarpa comoda, di legno.
La mia preferita. La sportiva. Zeppa da ginnastica, bicicletta tascabile, capelli colorati, calzetti rossi. Love
Da Londra, per il momento, è tutto.
(Foto un po’ mie e un po’ di Marika Kochiashvili)