Londra 2012 – La maledizione dell’Aquatics Centre

Creato il 06 agosto 2012 da Solosport @solosport

Nell’impianto olimpico che ha ospitato il nuoto ed è ora teatro delle gare dei tuffi l’Italia ha raccolto zero medaglie e tante delusioni. Dai quinti posti di Federica Pellegrini ai due “legni” di Tania Cagnotto.

L’amarezza più grande è sempre l’ultima. Preparare una gara quattro anni, arrivarci al massimo della forma, fare il proprio record di punti dopo una stagione esaltante e ritrovarsi a mani vuote. Non sarà stato facile prendere sonno per Tania Cagnotto, consumata nella spirito da una gara che doveva darle finalmente quel riconoscimento olimpico che le manca. Invece è arrivato ancora un quarto posto, ancora più bruciante di quello ottenuto in sincro con Francesca Dallapé: 20 centesimi di punto dal bronzo, vogliono dire mezzo voto di un giudice, vogliono dire il destino (sportivo) di una vita appeso al giudizio di qualcuno. Funziona così negli sport in cui il cronometro non può sentenziare, funziona così negli sport in cui le medaglie le assegna  una giuria.
Tania Cagnotto avrebbe strameritato la medaglia coi cinque cerchi: stagione perfetta, podi a ripetizione in World Series, record personale nella semifinale olimpica, addirittura migliorato nella gara che valeva le medaglie (362.20 punti). Ecco sbucare però la messicana Laura Sanchez, mai degna avversaria in stagione, super qui a Londra: 362.40, dietro le cinesi c’è lei.

Le lacrime di Tania a fare il paio con quelle della collega-amica-compagna Francesca Dallapé dopo il sincro. Una doppia delusione da sommare a quelle arrivate dalle corsie. Italnuoto a secco dopo sei edizioni dei Giochi con medaglie: si ritorna indietro di 24 anni, a Los Angeles 1984, quando i migliori risultati furono tre quinti posti (Maurizio Divano nei 400 misti, Carla Lasi negli 800 stile libero e la staffetta mista femminile). Quinto posto come miglior piazzamento anche a Londra, ne sono arrivati quattro: belli e incoraggianti quelli del non ancora maggiorenne Gregorio Paltrinieri nei 1500 e di Ilaria Bianchi nei 100 farfalla, inevitabilmente amari quelli firmati Federica Pellegrini (nei 200 e 400 stile libero). Male Scozzoli, male la velocità, male l’Italia insomma, con tanto di polemiche, ingenue quanto inutili.

Discorsi diversi quelli fra tuffi e nuoto (la base della seconda disciplina è assolutamente più ampia), accomunati dal dover ripartire probabilmente senza la donna-guida: Tania Cagnotto medita il ritiro, Federica Pellegrini un anno sabbatico. Se è stata dura con loro, il futuro senza lo sarà di più.

Il sito ufficiale dell’Olimpiade Londra 2012

Riccardo Marchese



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